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Lingua friulana protagonista di un video della UE

Il giovane infermiere Raffaele Puppo ha portato la sua testimonianza sull’uso della marilenghe in corsia in occasione della Giornata Internazionale della Lingua Madre

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Raffaele Puppo (ARLEF_NPLD)
Raffaele Puppo (ARLEF_NPLD)

La diversità linguistica porta con sé un grande valore, anche sociale.  È questo il messaggio del video promosso dal Network to Promote Linguistic Diversity (NPLD), in occasione della Giornata della Lingua Madre, istituita dall’Unesco nel 1999 e celebrata il 21 febbraio. A testimoniarlo sono gli operatori sanitari di molte minoranze linguistiche, che quotidianamente utilizzano la propria lingua madre nell’ambito della propria professione e nel rapporto con i pazienti.

Per la sua realizzazione, il Network – che tutela e promuove le lingue minoritarie e regionali di tutta Europa e collabora con l’Unione Europea – ha lanciato un appello ai propri partner, chiedendo appunto ad ognuno una clip con la testimonianza di un operatore sanitario.

L’ARLeF ha scelto Raffaele Puppo, infermiere nel reparto di Medicina dell’Ospedale di San Daniele del Friuli. Il 28enne, originario del Friuli collinare, racconta quanto per lui sia importante dialogare in friulano con i pazienti, perché ciò crea un rapporto di maggiore vicinanza e lo aiuta a trasformare l’ambiente ospedaliero, di per sé un po’ freddo e distaccato, in qualcosa di più familiare. Un tema, quello della relazione con il paziente nella lingua del cuore e delle emozioni, che Puppo conosce molto bene, essendo stato anche oggetto della sua tesi di laurea. Il video dell’NPLD è diffuso attraverso i canali della Unione Europea ed è visionabile sul profilo Facebook dell’ARLeF.

Giornata Internazionale della Lingua Madre

Istituita dall’UNESCO nel 1999 per promuovere la diversità linguistica, culturale e il multilinguismo, la Giornata Internazionale della Lingua Madre è in programma il 21 febbraio di ogni anno per ricordare un grave fatto di cronaca avvenuto, proprio in questa giornata, nel 1952: quattro studenti bengalesi dell’Università di Dacca (ed altri che si unirono successivamente) furono uccisi per mano della polizia di quello che allora era il Pakistan orientale, mentre rivendicavano l’ufficialità della loro lingua, il bengali. Questa ricorrenza è dunque l’occasione per conoscere, riconoscere e valorizzare le lingue del nostro vivere quotidiano (a scuola o al lavoro) e riflettere sulla ricchezza del plurilinguismo.

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