Innovazione
Il Bluenergy Stadium di Udine, faro di sostenibilità con il fotovoltaico
Il Bluenergy Stadium di Udine installa un impianto fotovoltaico da 1,2 MW con 2400 pannelli, coprendo il 50% del fabbisogno energetico. L’iniziativa, sostenuta dalla Regione Friuli-Venezia Giulia, mira a promuovere la sostenibilità e la decarbonizzazione
Il Bluenergy Stadium di Udine (stadio Friuli) si prepara a diventare un esempio di eccellenza nel panorama nazionale grazie all’installazione di un innovativo impianto fotovoltaico. L’iniziativa, fortemente sostenuta dalla Regione Friuli-Venezia Giulia, testimonia l’impegno verso la riconversione energetica e l’uso di fonti rinnovabili. L’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente, energia e sviluppo sostenibile, Fabio Scoccimarro, ha sottolineato l’importanza di questo progetto durante l’apertura del cantiere.
Obiettivi ambiziosi per un futuro sostenibile
Scoccimarro ha ribadito che queste iniziative sono fondamentali per raggiungere gli obiettivi del Green Deal europeo con cinque anni di anticipo, contribuendo significativamente alla decarbonizzazione e alla riduzione delle emissioni di sostanze clima alteranti. Con una potenza massima di 1,2 megawattora, l’impianto sarà composto da 2400 pannelli fotovoltaici che copriranno tre quarti della superficie dello stadio, escludendo la parte storica dell’edificio.
Un progetto di collaborazione pubblico-privato
Il progetto, che rappresenta un investimento di un milione e 350 mila euro a carico di Bluenergy, è stato accolto positivamente dal direttore generale di Bluenergy, Davide Villa, e dal direttore generale dell’Udinese Calcio, Franco Collavino. Anche il vicesindaco di Udine, Alessandro Venanzi, ha partecipato all’inaugurazione, sottolineando l’importanza della collaborazione tra settore pubblico e privato per realizzare infrastrutture sempre più sostenibili.
L’impatto sul fabbisogno energetico dello stadio
Una volta completato entro la fine dell’anno, l’impianto fotovoltaico sarà in grado di coprire circa il 50% del fabbisogno energetico dello stadio in autoconsumo. Inoltre, la struttura del progetto è stata studiata per non interferire con le attività dello stadio, con un massimo di quindici operai che lavoreranno esclusivamente in quota.
Questo progetto rappresenta un importante passo avanti per la Regione Friuli-Venezia Giulia, che continua a promuovere l’uso di tetti, coperture di capannoni, ex aree militari dismesse e altri edifici inutilizzati per l’installazione di parchi fotovoltaici, evitando l’uso di suolo agricolo. Questo indirizzo è già stato sancito dalla legge regionale, ora allineata con le normative nazionali.
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