Economia & LavoroTrieste
Trieste capofila dell’intermodalità: il porto al top in Italia
Il porto di Trieste si conferma primo in Italia per uso dell’intermodalità e diventa modello virtuoso anche per la leadership femminile nella logistica.

Trieste si conferma il primo porto italiano per utilizzo dell’intermodalità, con il 50% delle merci in uscita trasportate su ferrovia. Un risultato significativo, che mette in evidenza la centralità dello scalo giuliano nella logistica moderna, dove l’integrazione tra diversi mezzi di trasporto è ormai un asset strategico.
A sottolinearlo è stata Costanza Musso, presidente di Wista Italy, che il 16 maggio ha guidato una delegazione in visita al porto triestino, nell’ambito dell’iniziativa “di porto in porto” promossa in occasione della Giornata Internazionale delle Donne nel Marittimo, celebrata il 18 maggio.
Trieste, modello per la logistica
Durante la visita, Musso ha elogiato il ruolo attivo delle donne nello scalo triestino: “Quello di Trieste è un porto dove la presenza femminile, sia a livello armatoriale che operativo, brilla in modo particolare e può rappresentare un modello per altre realtà portuali”.
A ricevere la delegazione presso l’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Orientale sono state Francesca Trampus e Roberta Manzi, che hanno presentato alle socie Wista le caratteristiche, le complessità e i progetti di sviluppo del porto.
Un tour tra eccellenze imprenditoriali e innovazione
La giornata si è articolata in un tour tra diverse realtà portuali di Trieste. Prima tappa al terminal Pacorini Silocaf, specializzato nella lavorazione del caffè crudo, dove Massimiliano Scaramelli ha guidato la visita illustrando ogni fase del processo, dallo stoccaggio alla spedizione.
Poi è stata la volta del terminal ro-ro Samer, con visita a bordo della nave Dfds diretta in Turchia, grazie all’ospitalità di Lilli Samer, socia di Wista Italy. Il terminal ha registrato numeri importanti nel 2024, con 115.000 teu e 350.000 semirimorchi movimentati.
Imprese femminili e innovazione sostenibile
Dopo il pranzo, la delegazione si è spostata al quartier generale del Gruppo Ocean, dove Michela Cataruzza, imprenditrice e socia Wista, ha raccontato la sua esperienza nel settore dei rimorchiatori e del bunkeraggio. Un’azienda innovativa, con grande attenzione al welfare aziendale e all’automazione.
Ultima tappa al terminal Hhla, accolti dalla managing director Guyonne Querner e dal ceo Antonio Barbara, che hanno presentato una realtà giovane e in crescita, attiva su navi general cargo, ro-ro e container, in un’area bonificata e riqualificata dal 2021.
Un porto che guarda al futuro
La visita ha messo in luce un porto moderno, dinamico e inclusivo, che si distingue non solo per le performance logistiche ma anche per l’attenzione alla sostenibilità, all’innovazione e alla parità di genere. Trieste si conferma così non solo un hub strategico per il Mediterraneo, ma anche un esempio virtuoso per tutta Italia.
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