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Economia & Lavoro

Allevatori del FVG soddisfatti: “Finalmente regole più moderne”

Gli allevatori friulani salutano con favore l’aumento del peso massimo dei suini destinati alla produzione dei prosciutti Dop

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Prosciutto San Daniele DOP tagliato a mano
Prosciutto San Daniele DOP tagliato a mano

L’entrata in vigore delle modifiche ai disciplinari produttivi del prosciutto di San Daniele Dop e del Parma Dop rappresenta una svolta decisiva per la qualità del prodotto. Da ora in avanti, il peso massimo della carcassa dei suini impiegati nella produzione passa da 168 a 180 kg, permettendo l’utilizzo di cosce più grandi e adatte a stagionature più lunghe, fondamentali per un risultato eccellente.

Marcuzzo: “Scelta giusta per il futuro della filiera”

A esprimere soddisfazione per il cambiamento è Silvio Marcuzzo, portavoce degli allevatori dell’Associazione Allevatori Fvg. «Queste modifiche vanno nella direzione giusta – ha dichiarato –, quella del miglioramento della qualità della coscia destinata alla lunga stagionatura, il fiore all’occhiello della nostra produzione suinicola».

Marcuzzo sottolinea come la qualità del prosciutto dipenda da animali maturi, alimentati in modo adeguato e cresciuti in condizioni favorevoli. «Un prosciutto profumato e saporito si ottiene da animali pesanti, alimentati a base di cereali, e valorizzati poi dalla filiera di lavorazione e stagionatura».

Una risposta ai cambiamenti del settore

Il rappresentante degli allevatori ha anche ricordato come le vecchie norme fossero superate, riferendosi a condizioni di allevamento ormai distanti dalla realtà attuale. «Negli ultimi anni abbiamo vissuto una transizione confusa e tumultuosa, che ha messo in evidenza l’inadeguatezza dei vecchi regolamenti».

Non manca una riflessione sul rapporto con i consumatori: «Siamo dispiaciuti per la confusione generata, ma auspichiamo che in futuro ci sia un confronto più aperto tra tutti gli attori della filiera, in collaborazione con le istituzioni».

Verso standard sempre più elevati

La modifica odierna si affianca a quelle già introdotte nel 2023, che avevano previsto un prolungamento della stagionatura minima da 12 a 14 mesi, un abbassamento del contenuto salino massimo, un aumento del peso finale del prodotto e una migliore definizione delle genetiche suine ammesse.

Tutte queste misure hanno un unico obiettivo: alzare gli standard qualitativi dei prosciutti Dop, consolidarne l’identità sul mercato e tutelare i consumatori, offrendo loro prodotti sempre più autentici e distintivi rispetto alla concorrenza.

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