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Referendum giugno 2025 affluenza Friuli-Venezia Giulia

Affluenza bassa per il referendum in Friuli Venezia Giulia: seggi aperti fino alle ore 15

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Referendum

Oggi, lunedì 9 giugno, si concluderà la tornata elettorale per i referendum abrogativi con i seggi aperti fino alle 15. Per essere valida, la consultazione deve raggiungere la soglia del 50% più uno degli aventi diritto. Al momento, tuttavia, i dati sull’affluenza mostrano una partecipazione molto bassa, preoccupando organizzatori e promotori.

Il quadro regionale

In Friuli-Venezia Giulia, la situazione è più critica rispetto alla media nazionale. I dati aggiornati alla sera di domenica 8 giugno indicano un’affluenza regionale del 20,44%, sotto la media italiana del 22,7%. A livello provinciale, però, emergono differenze significative: Gorizia è la provincia più partecipativa, con quasi il 23% di affluenza, mentre Udine registra il dato più basso, appena il 19,56%.

Provincia per provincia

La classifica regionale vede:

  • Gorizia: 22,98%, sopra la media nazionale.
  • Trieste: 20,91%.
  • Pordenone: 20,53%.
  • Udine: 19,56%, fanalino di coda.

La crescita nell’affluenza nel corso della giornata di domenica, dal 7,3% delle ore 12 al 15,73% delle ore 19, aveva fatto ben sperare, ma il risultato finale resta comunque modesto.

Quesiti referendari di rilevanza sociale

I cinque quesiti affrontati dai cittadini riguardano tematiche molto sentite sul piano sociale e lavorativo:

  • Licenziamenti illegittimi nelle aziende con più di 15 dipendenti.
  • Licenziamenti nelle aziende con meno di 16 dipendenti.
  • Norme sui contratti a termine.
  • Sicurezza sul lavoro.
  • Regolamentazione dell’acquisizione della cittadinanza.

Questi temi, cruciali per molti cittadini, non hanno evidentemente mobilitato a sufficienza la popolazione regionale.

Il precedente del 2022

Il confronto con l’ultimo referendum del 2022 è significativo: all’epoca, l’affluenza finale in Friuli-Venezia Giulia era stata del 26%, rappresentando già allora un record negativo per la regione. Oggi, il rischio è di peggiorare ulteriormente questo primato.

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