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Economia & LavoroTrieste

Porto di Trieste: 700 milioni di euro e 9.000 posti di lavoro per il FVG

Il Porto di Trieste sempre più strategico per l’economia del Friuli-Venezia Giulia: numeri record e nuove sinergie

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Porto di Trieste
Porto di Trieste ( © Ansa)

Il Porto di Trieste continua a confermarsi come motore di sviluppo economico per il Friuli-Venezia Giulia. Secondo i dati presentati durante il convegno “La sottile linea blu”, promosso da Confcooperative Lavoro e Servizi Fvg, il sistema portuale di Trieste e Monfalcone ha generato nel 2024 700 milioni di euro di entrate fiscali per Regione e Stato, impiegando complessivamente 9.000 lavoratori, di cui circa 6.700 con impiego diretto.

Particolarmente significativo l’aumento dei traffici: il Porto di Trieste ha movimentato oltre 41 milioni di tonnellate di merci liquide (petrolio, gas, prodotti chimici), con una crescita del 10,64% rispetto al 2023. Importanti anche i dati relativi ai container, con oltre 842 mila TEU movimentati, e al traffico passeggeri e veicolare, con 505 mila passeggeri e 318 mila veicoli gestiti.

Castagnaviz: il Porto leva per lo sviluppo regionale

«La crescita di Trieste e del suo porto significa crescita per l’intero Friuli-Venezia Giulia» ha dichiarato Daniele Castagnaviz, presidente regionale di Confcooperative Fvg, nel suo intervento introduttivo al convegno. Castagnaviz ha sottolineato come l’economia del mare sia strettamente connessa a diversi ambiti: infrastrutture, politiche del lavoro, normative europee e internazionali.

«L’economia del mare rappresenta un efficace specchio delle opportunità e delle difficoltà di fare impresa oggi. È fondamentale — ha aggiunto Castagnaviz — un confronto costruttivo per elaborare strategie di sviluppo in grado di favorire la crescita complessiva del sistema economico regionale e nazionale, anche valorizzando il modello cooperativo».

Il Commissario Gurrieri: un cluster porto-industria-servizi

Al centro del confronto anche il ruolo del nuovo Commissario dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Orientale, Antonio Gurrieri, che ha evidenziato l’evoluzione dell’indotto portuale: «Negli anni il porto ha visto crescere attorno a sé un cluster porto-industria-servizi. Il Friuli-Venezia Giulia è una regione dinamica, con molti operatori imprenditoriali di valore, pronti a contribuire allo sviluppo di un sistema sempre più integrato».

Un tavolo di confronto con istituzioni e imprese

All’incontro hanno partecipato numerose personalità istituzionali ed economiche, tra cui il Sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, il presidente di Confcooperative Lavoro e Servizi Fvg Maurizio Era, l’assessore regionale al Lavoro Alessia Rosolen, l’assessore comunale di Trieste alle Politiche Finanziarie Everest Bertoli, l’amministratore delegato di Trieste Terminal Passeggeri Franco Palmiro Mariani, la vicepresidente del Consorzio di sviluppo economico locale dell’Area Giuliana Sandra Primiceri e il segretario nazionale Fit-Cisl Maurizio Diamante. Il dibattito è stato moderato dal direttore di AdriaPorts, Riccardo Coretti.

Il ruolo delle cooperative nei servizi portuali

Nel corso del suo intervento, Maurizio Era ha evidenziato il valore aggiunto offerto dalle imprese cooperative nei servizi portuali: «La nomina del Commissario Gurrieri rappresenta un passaggio importante per il mondo dei servizi portuali e per le tante cooperative che operano in questo settore strategico».

Il modello cooperativo si conferma così protagonista nello sviluppo dell’intero sistema, garantendo occupazione stabile, qualità nei servizi e capacità di innovazione all’interno di un contesto internazionale sempre più competitivo.

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