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Trieste, 83 animali maltrattati: condannato il proprietario

Una cagnolina muore dopo il salvataggio, confiscati 83 animali in una tenuta abusiva a Trieste: scatta la condanna

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Maltrattamenti di animali

Una tenuta abusiva nel territorio di Trieste è stata teatro di gravi maltrattamenti nei confronti di ben 83 animali, tra cui 15 cani, capre, caproni e pecore. L’intervento delle guardie zoofile dell’Oipa di Trieste, avviato in seguito a segnalazioni risalenti al 2023, ha permesso di portare alla luce una vera e propria situazione di degrado e sofferenza.

Gli animali vivevano in condizioni incompatibili con la loro natura, senza cibo né acqua, spesso feriti e privi di cure. Tra i cani, vi era anche una madre con cinque cuccioli, che ha purtroppo perso la vita nonostante le cure veterinarie ricevute subito dopo il sequestro.

La condanna: 7mila euro di multa

Il responsabile, un uomo che gestiva la tenuta abusiva, è stato condannato con una sanzione di 7mila euro per maltrattamento e detenzione incompatibile di animali. L’uomo è stato denunciato dalle stesse guardie zoofile che hanno svolto le indagini, raccogliendo prove e documentazione che hanno portato al sequestro degli animali e alla successiva condanna.

“Questa condanna rappresenta per noi un risultato importantissimo” ha dichiarato la coordinatrice provinciale dell’Oipa di Trieste, sottolineando l’importanza del lavoro svolto dalle guardie volontarie nel contrasto ai reati contro gli animali.

Il triste epilogo della mamma cagnolina

Tra i primi animali soccorsi c’erano sei cani in condizioni gravi, portati d’urgenza in un ambulatorio veterinario. Nonostante i tentativi di salvarla, la mamma cagnolina è morta pochi giorni dopo, tra atroci sofferenze, vittima di un sistema di incuria che durava da tempo.

Il suo caso è diventato simbolo della vicenda, spingendo le autorità a intervenire con decisione, anche grazie al supporto normativo della recente “legge Brambilla”, entrata in vigore dal 1° luglio.

Le nuove leggi a tutela degli animali

La vicenda triestina si colloca all’interno di un contesto normativo che sta cambiando. La recente introduzione dell’articolo 260 bis del codice di procedura penale e della legge Brambilla ha infatti permesso un’azione più efficace delle associazioni e delle forze dell’ordine. Questa nuova riforma ha inasprito le pene per chi abbandona, maltratta o uccide animali, fornendo strumenti concreti per tutelare le vittime di reato.

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