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Trieste, scontri in piazza: Roberti «Condannare i disordini, la pace chiede responsabilità»

Trieste, proteste sul Medioriente degenerano: occupata la stazione e scontri con la Polizia. Roberti: «Condannare i disordini, la pace richiede responsabilità e legalità. Manifestare è un diritto, ma nel rispetto delle regole»

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L'assessore regionale alla Sicurezza Pierpaolo Roberti
L'assessore regionale alla Sicurezza Pierpaolo Roberti

Scontri, lacrimogeni e disagi in città: è questo il bilancio della serata di ieri a Trieste, dove una manifestazione non preannunciata legata alla situazione in Medioriente è degenerata in tensioni con le forze dell’ordine. L’assessore regionale alla Sicurezza Pierpaolo Roberti interviene con fermezza: «Il diritto a manifestare è sacrosanto, ma nel rispetto delle regole e della convivenza civile».

Manifestazioni non preannunciate e disagi

Secondo Roberti, «la città non può essere ostaggio di manifestazioni improvvisate» che non rispettano le procedure previste. Le iniziative di piazza, prive di comunicazione preventiva, hanno provocato disservizi ai cittadini e alle attività, culminando nell’occupazione della stazione ferroviaria e in scontri con la Polizia.

«Episodi di teppismo, non libertà di espressione»

Per l’assessore, i fatti avvenuti «nulla hanno a che vedere con la pacifica espressione del pensiero». I lanci di lacrimogeni e le contrapposizioni con gli agenti sono stati definiti «episodi di teppismo»: comportamenti incompatibili con un corteo per la pace e da condannare senza ambiguità.

Pace e responsabilità: la posizione dell’Amministrazione

Roberti richiama il contesto internazionale: «Se l’obiettivo dichiarato è la pace, è un desiderio condiviso dalla comunità internazionale, in Occidente e nei Paesi arabi». Esiste un piano di pace sostenuto da gran parte degli attori internazionali, dal quale «resta esclusa soltanto Hamas». Per questo, chi scende in piazza deve contribuire con comportamenti responsabili e rispettosi della legalità, evitando provocazioni e ricerca dello scontro.

Forze dell’ordine: tutela della collettività

Gli eventi di Trieste hanno richiesto un ingente impiego di risorse da parte delle forze dell’ordine, chiamate a presidiare il territorio per garantire la sicurezza di tutti. L’assessore esprime ringraziamento agli operatori per il lavoro svolto, sottolineando che azioni violente non portano alcun beneficio alla causa della pace, ma solo disagi per la collettività.

Diritto a manifestare e regole democratiche

La linea della Regione Friuli-Venezia Giulia è chiara: tutela del diritto costituzionale a manifestare e rispetto rigoroso delle norme che disciplinano l’ordine pubblico. «Il diritto a manifestare è sacrosanto», ribadisce Roberti, «ma non può trasformarsi in un’occasione di tensioni che allontanano dal dialogo e dalla stabilità in Medio Oriente».

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