Cronaca & AttualitàTrieste
Trieste, sequestro di prodotti contraffatti per un milione di euro al porto
Sequestrati al porto di Trieste prodotti contraffatti per un milione di euro provenienti dalla Turchia e diretti in Austria

TRIESTE – Un carico di merce contraffatta del valore di un milione di euro è stato intercettato nei giorni scorsi nel porto di Trieste dalla Guardia di Finanza in collaborazione con i funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. La merce, proveniente dallo scalo turco di Mersin, era destinata a una società austriaca con sede a Neudorf, nei pressi di Vienna. Secondo le autorità, la Turchia è oggi il secondo Paese al mondo, dopo la Cina, per volumi di prodotti falsificati immessi sul mercato internazionale.
Due container carichi di prodotti falsi
Durante i controlli, gli investigatori hanno posto sotto sequestro due container. Nel primo sono state trovate migliaia di confezioni di shampoo, con etichette anonime riportanti dati e caratteristiche tecniche non riconducibili ad alcun marchio registrato. Nel secondo container, invece, sono state individuate 600 mila etichette adesive contraffatte, riproducenti il logo di un noto marchio internazionale, pronte per essere applicate sui prodotti cosmetici una volta giunti a destinazione.
Anche profumatori falsi nel carico
L’operazione ha portato inoltre al ritrovamento di 147.000 confezioni di profumatori contraffatti.
Le indagini hanno accertato che le etichette false sarebbero state applicate in Austria, prima della commercializzazione, con l’obiettivo di immettere sul mercato prodotti apparentemente originali.
Il sequestro è scaturito da una precisa analisi di rischio doganale, che ha permesso di individuare i due container sospetti tra i 16.000 autoarticolati che ogni settimana transitano nel porto di Trieste, provenienti da diversi Paesi extra UE.
Indagini estese a livello europeo
La Procura della Repubblica di Trieste ha aperto un fascicolo d’inchiesta e sta lavorando, insieme alle autorità di altri Stati europei, per ricostruire la filiera del falso e identificare i destinatari della merce.
Come spiegano le Fiamme Gialle, “i prodotti, sottoposti a perizie tecniche con la collaborazione delle aziende titolari dei marchi, sono risultati falsificati, confermando il danno economico e reputazionale subito dalle imprese oneste, vittime di sleale concorrenza”.
Trieste snodo strategico dei traffici
Il porto di Trieste si conferma un punto nevralgico dei traffici internazionali: da un lato hub commerciale di primaria importanza per l’Europa centrale, dall’altro porta d’ingresso per merci illegali provenienti da fuori Unione.
Grazie alla collaborazione tra autorità italiane e partner esteri, l’operazione ha evitato che un’enorme quantità di prodotti falsi raggiungesse i mercati europei, tutelando così consumatori e aziende.
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