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Rotta balcanica, nuovi arresti tra Slovenia e Croazia

Tre nuovi arresti lungo la rotta balcanica: intercettati un ucraino e due turchi, mentre trasportavano migranti diretti verso l’Italia

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Arresto
Arresto ( © Depositphotos)

Tre passeur arrestati dalla polizia slovena lungo la direttrice della rotta balcanica che conduce verso l’Italia. Si tratta di un cittadino ucraino di 25 anni, di un turco sulla quarantina e di un altro connazionale di 43 anni. Gli agenti della questura di Capodistria hanno effettuato gli arresti nel corso della giornata di ieri, 8 ottobre, in due distinte operazioni di controllo.

L’ucraino fermato a Kastelec con tre migranti turchi

Il primo intervento è avvenuto nel pomeriggio nei pressi di Kastelec, dove una Volkswagen Passat immatricolata in Polonia è stata fermata per un controllo. Alla guida c’era il giovane ucraino, mentre a bordo si trovavano tre migranti di nazionalità turca, tra cui una donna reduce da un intervento chirurgico a una gamba.

Le sue condizioni di salute precarie hanno richiesto l’intervento dei sanitari: la donna è stata trasferita all’ospedale di Isola per ricevere le cure necessarie. Gli altri due passeggeri sono stati invece affidati alle autorità competenti per l’identificazione e le procedure di rito.

Due Hyundai slovene bloccate in autostrada

La seconda operazione è scattata in serata, intorno alle 21, nei pressi di Senožeče, dove la polizia ha intercettato due Hyundai Tucson immatricolate in Slovenia e targate Lubiana. All’alt degli agenti, le vetture non si sono fermate, tentando di proseguire la marcia verso l’area di sosta di Risnik.

Gli agenti hanno però bloccato i veicoli poco prima dell’uscita, scoprendo al loro interno otto cittadini cinesi. Secondo quanto riportato dalla questura istriana, “i cittadini cinesi non soddisfano i requisiti per l’ingresso in Slovenia” e con ogni probabilità verranno riconsegnati alle autorità croate.

“Riacceso” il varco tra Slovenia e Croazia

Negli ultimi giorni si moltiplicano gli arresti di trafficanti di migranti al confine tra Slovenia e Croazia. Un fenomeno che segnala una riattivazione del varco del monte Nevoso, una zona storicamente utilizzata dai passeur e che per un periodo aveva registrato un calo dei transiti.

Gli inquirenti confermano che la rotta balcanica resta altamente dinamica, capace di modificare rapidamente i propri itinerari e metodi di spostamento. Dopo mesi di quiete apparente, le ultime operazioni mostrano un nuovo aumento di passaggi e attività illegali, con l’Italia che continua a rappresentare la principale meta finale dei flussi irregolari provenienti dai Balcani.

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