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Economia & Lavoro

FVG, scontro sulla riforma carburanti: la Regione accelera sull’app QR, opposizioni all’attacco

App carburanti, platea ampliata e critiche politiche: approvato il ddl 62 in Friuli Venezia Giulia

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Pompa di benzina
Pompa di benzina ( © Depositphotos)

La Prima commissione consiliare del Friuli-Venezia Giulia ha approvato il disegno di legge 62, che ridisegna l’intero sistema di sostegno per i cittadini residenti nell’acquisto di carburanti. La novità principale è la progressiva eliminazione di pos e tessere tradizionalmente utilizzate per ottenere gli sconti, sostituiti dall’app con codice Qr, attualmente a metà del percorso di attivazione.

Il provvedimento introduce anche un allargamento della platea dei beneficiari, includendo gli intestatari temporanei dei veicoli, come nel caso del noleggio a lungo termine. L’obiettivo dichiarato è chiaro: contrastare l’esodo del pieno oltreconfine e rafforzare la competitività dei territori di confine, rendendo il sistema più moderno ed efficiente.

A frenare proposte alternative è l’assessore regionale all’Energia Fabio Scoccimarro, che respinge l’idea di modulare lo sconto in base all’Isee o alla zona di residenza, spiegando come la misura “non sia uno strumento di welfare, ma un’azione per contrastare il turismo del pieno”.

Le critiche dell’opposizione: “Si incentiva un modello non sostenibile”

La riforma non convince le opposizioni. Per Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) è “incomprensibile potenziare incentivi ai combustibili fossili” come la benzina agevolata, ritenendo che il provvedimento rischi di avvantaggiare chi non ne ha reale necessità e di alimentare comportamenti non sostenibili.

Honsell sottolinea inoltre che i fondi impiegati avrebbero potuto rafforzare le politiche contro i cambiamenti climatici, oltre a finanziare opere di prevenzione del rischio idrogeologico. Un riferimento diretto ai gravi eventi meteo che hanno colpito la regione nei giorni scorsi. Una posizione critica che si affianca a quella della consigliera Serena Pellegrino (Avs), la quale proponeva una revisione della misura modulata su reddito e territori montani.

Lo scontro istituzionale: Regione contro Camera di commercio

Il ddl accende anche la polemica con la Camera di Commercio di Udine e Pordenone, precedentemente incaricata della gestione del servizio carburanti. Secondo Scoccimarro, la Regione avrebbe scelto “la soluzione migliore possibile” dopo la rinuncia dell’ente camerale a proseguire l’attività, rendendo inevitabile il trasferimento delle funzioni a livello regionale.

Una versione che non trova conferma nel presidente camerale Giovanni Da Pozzo, che replica sostenendo che “in nessun incontro è stata dichiarata l’indisponibilità a continuare”. Anzi, nell’ultima riunione di aprile a Trieste la Regione avrebbe avanzato l’ipotesi di una disdetta unilaterale, senza ulteriori confronti successivi. L’ente ribadisce comunque la propria disponibilità a proseguire.

Sul fronte occupazionale, l’assessore assicura che non sarebbero a rischio gli undici lavoratori prima coinvolti nella gestione dei servizi.

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