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Test sierologico tra gli insegnanti: solo la metà ha partecipato allo screening

Delle 18 mila 895 unità di personale, sono state 9 mila 090 quelle che hanno risposto alla chiamata

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UDINE – Quasi una persona su due del Friuli Venezia Giulia che opera in ambito scolastico si è sottoposta volontariamente nei giorni scorsi al test sierologico messo a disposizione della Regione per rilevare la positività al Coronavirus. Delle 18 mila 895 unità di personale, sono state 9 mila 090 quelle che hanno partecipato allo screening; tra queste, 52 persone sono risultate positive per un valore pari allo 0,6 del totale dei testati.
A rendere noti i dati della rilevazione sono il vicegovernatore con delega alla Salute del Friuli Venezia Giulia e l’assessore regionale all’Istruzione.

Il territorio che ha risposto in modo più massiccio ai test è stato quello afferente all’azienda sanitaria del Friuli
occidentale (Asfo), dove a sottoporsi alle analisi sono stati il 76 per cento delle persone, ovvero 3 mila 720 unità su un totale potenziale di 4 mila 863 unità. Nell’area pordenonese, i casi positivi sono stati 17 ovvero lo 0,5 per cento di quanti si sono sottoposti alla rilevazione. Coloro che gravitano sul territorio dell’Asugi e che ha partecipato allo screening sono stati 2 mila 419 su 5 mila 156, pari al 47 per cento; i positivi in questo caso sono stati 22 cioè lo 0,9 per cento dei testati. Infine nell’area dell’Asufc dai 2 mila 951 esami su 8 mila 876 persone (33 per cento), le persone risultate positive sono state complessivamente 13 cioè lo 0,4 per cento.
Altro dato emerso dalla rilevazione compiuta dalla Regione è che il numero dei medici di medicina generale coinvolti nell’azione di screening sono stati 166 su un totale regionale pari a 770 (22 per cento).

Va precisato, infine, che i dati non sono ancora definitivi ma rappresentano quasi la totalità dell’indagine alla quale operatori del sistema scolastico e medici di medicina generale hanno aderito volontariamente.

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1 Commento

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    adriano verani

    17 Settembre 2020 at 13:56

    Complimenti agli insegnanti fuggitivi. Certo come si dice, se uno il coraggio non ce l’ha, nessuno glielo può dare. Poi, ogni tanto, barlumi di notizie pare che ci dicano che una sostanziosa parte del corpo docente non si è presentata. Se è vero, perchè non viene attivata la procedura della visita fiscale ? Magari al muratore o al carpentiere in metallo anche una visita ogni due giorni, mentre questi signori ( e non parlo di quelli che hanno fatto il loro dovere anche vincendo un legittimo timore !) franchi di tutto.! E poi andiamo avanti con il c.d. ‘precariato’ che alla fine viene sempre sanato, mentre uno che lavora in una officina può essere licenziato dalla mattina alla sera. Ai ‘precari’ deve essere reso chiaro che se accettano il lavoro non è assolutamente detto che saranno assunti in pianta stabile. Purtropo, le facoltà soprattutto umanistiche a questo preparano! Poi, quando si tratta di battere cassa, sono sempre tra i primi; avendo anche una folta rappresentanza di colleghi nelle due Camere. Ma ditemi : quanto costano, monetizzandoli, gli istituti della C.I.G., della Mobilità e del Licenziamento (teorico sì, nella pratica una rara avis )? Costa una barca di soldi anche perchè , nel privato, tutti questi conti al momento dei contratti si fanno. Immaginate quanto sarebbe lo stipendio di un insegnante qualora queste voci venissero – come da correttezza contabile – monetizzate ? Ma temo che questo discorso per quei signori, sia completamente incomprensibile, anzi considerato una prevaricazione di diritti acquisiti che non esistono più altrove. C’è poi la lamentela sul quantum dello stipendio. Hanno la fantasia di dire che dovrebbero avere stipendi pari ai colleghi tedeschi, francesi o britannici! Bene, ma solo loro ? E allora, il metalmeccanico italiano non avrebbe anche lui diritto a chiedere lo stipendio e le garanzie del metameccanico tedesco? Ma se lo facesse, e con lui tutte le altre categorie del lavoro privato , andrebbe tutto all’aria, vero ? E dunque , gli insegnanti cosa sono, i figli dell’oca bianca?

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