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E il treno dei desideri ci porta Paolo Conte

Mehldau, Ivan Lins, Fresu: una parata di stelle per la terza edizione di Grado Jazz con ciliegina sulla torta l’autore di “Azzurro”

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foto: Grado Jazz by Udin&Jazz

GRADO – Otto serate nel cuore dell’estate, diciotto i concerti totali, ospiti da ogni continente: Grado Jazz, giunta alla sua terza edizione, è chiamata all’esame di maturità e la prima impressione è che lo voglia passare col massimo dei voti.

Il Parco delle Rose sarà quindi nuovamente parterre di una rassegna che mira ad essere eccellenza nel panorama italiano e mitteleuropeo. Ma questa volta partiamo dal finale: Azzurro, per festeggiare il tour del mezzo secolo di una delle canzoni più famose, cantate, fischiettate, ritmate, ballate, amate della storia della musica italiana interpretata direttamente dal suo autore: Paolo Conte, classe (si, tanta e da vendere!) 1937. Pertanto, praticamente impossibile non pronosticare il sold-out per sabato 24 luglio.

Una settimana prima, nel frattempo, la fortunata amicizia con Max De Tomassi (Brazil! Rai Stereonotte) avrà già portato in dote un altro mito, questa volta do Brasil – Ivan Lins – tra i compositori più affermati degli ultimi non so quanti decenni. “Brazilian night” a far da sipario quindi con una grande amica del F.V.G. a scaldare il parterre ovvero lady Mafalda Minnozzi con l’inseparabile Paul Ricci alla chitarra.

Claudio Cojaniz è risaputo che sia uno che ama tirar tardi la notte, da buon jazzista, e ci mancherebbe. E’ molto probabile che per il concerto all’alba di domenica mattina si faccia un bel filotto nell’attesa di esibirsi in Black Water Music, piano solo fronte mare sulla diga Nazario Sauro. Probabile altresì che tanti di noi seguiranno il suo salutare esempio. Summertime and the living is easy. Bolgia on the summer con i Bandakadabra nel pomeriggio, high-class la sera con Dee Dee Bridgewater. Altro che domenica bestiale!

Lunedì 19: uno dice ma i grandi nomi saranno finiti? Risponde con un carico da undici pesante Giancarlo Velliscig primo, sovrano del jazz, che una settimana dopo aver lanciato Udin&Jazz winter edition rilancia di prepotenza con GJ e con un certo (rullo di tamburi) Brad Mehldau! Il giorno dopo per chi ne avesse piacere escursione laguna-jazz sul Battello Santa Maria con uno dei più talentuosi musicisti made in Friuli: Mirko Cisilino. A seguire serata omaggio ad Aretha Franklin, la regina del soul: Respect! con le voci di Elena Vinci, Joy Jenkins e Michela Grilli.

Introdotto dall’Ensemble Jazz del Conservatorio Tartini di Trieste, coordinato dall’insegnante di musica d’insieme Giovanni Maier, mercoledì 21 vede come protagonisti un duo che non ha grande bisogno di presentazioni: Enrico Rava e Danilo Rea. Tributo a David Bowie la serata successiva; beh, ne abbiamo ascoltati tanti in questi anni, anche troppi ad esser sinceri. Ma questo qui, questo qui è davvero qualcosa di unico perchè a proporlo è uno che non te lo aspetteresti mai: Paolo Fresu, inossidabile presenza dei festival di casa nostra, accompagnato per l’occasione da Petra Magoni ed introdotto dal quintetto del giovane talento Michelangelo Scandroglio, per una notte da Heroes!

Un festival che ambisce alla perfezione non si fa mancare nulla, tanto meno la “asian night” starring gli Huun-Huur-Tu from Mongolia e Tigran Hamasyan, pianista armeno assolutamente da segnare in agenda. E nel mentre di tutto questo la mostra fotografica dei trent’anni di Udin&jazz curata da Luca D’Agostino, uno spazio quotidiano dedicato ai bambini a cura dell’associazione PraticaMenteMusica, le passeggiate naturalistiche curate dal FAI, gli angoli enogastronomici.

Non c’è due senza tre, si diceva. Grado Jazz, terza edizione: e allora questa volta la scommessa è che Grado deve dimostrare di essere – cosa ben diversa di una serie di splendidi concerti di fila – un vero Festival, di quelli con la F maiuscola! E allora io quasi quasi prendo il treno e vengo, vengo dal jazz!

Calendario completo, info, biglietti: Euritmica

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