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Bilancio Fvg: dall’ opposizione un deciso no

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FVG – Sono servite quattro giornate e oltre 40 ore di lavori conclusi appena alle 2.30 della notte per approvare la manovra finanziaria 2022 della Giunta Fedriga, la più ricca della storia del Friuli Venezia Giulia con 4,7 miliardi di euro complessivi, licenziata dal Consiglio regionale – guidato ininterrottamente dal presidente Piero Mauro Zanin – con i voti della Maggioranza compatta e il no dell’intera Opposizione.

Alla fine, dopo più di 600 votazioni tra legge di Stabilità (ddl 150), legge Collegata (ddl 149) e Bilancio di previsione (ddl 151), sono stati accolti poco più del 20 per cento degli oltre 550 emendamenti presentati, principalmente quelli di iniziativa dell’Esecutivo e qualcuno anche dell’Opposizione. Sviluppo, crescita e famiglia sono le parole d’ordine, come sottolineato dal governatore Massimiliano Fedriga in conclusione, di una Finanziaria volta “a creare stabilità di crescita con un investimento poderoso nell’attrazione di investimenti e nella crescita delle attività produttive. Siamo ai vertici nazionali per la crescita del Pil e secondi solo all’Emilia Romagna per export pro capite ma – ha insistito il governatore – il nostro dna ci spinge ad essere ancora più competitivi a livello internazionale”.

“Andiamo nella direzione di creare nuove opportunità occupazionali – ha quindi commentato Fedriga, evidenziando l’attenzione rivolta all’ambiente, alle autonomie locali, alla famiglia e alla casa – e mai come stavolta abbiamo destinato ingenti risorse alla salute anche per gratificare il personale sanitario che tanto ha dato e sta dando nella lotta alla pandemia”. Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento di Alessandro Basso (FdI) a nome di tutta la Maggioranza.

“Manovra stabile, ecologica, visionaria, ordinata che tiene conto del momento ma si proietta al futuro. È stata messa in sicurezza la nostra regione sotto ogni punto di vista”. Dall’Opposizione, invece, una bocciatura ampia e condivisa. “Nessun salto di qualità e zero sostenibilità”, secondo Furio Honsell (Open Sinistra Fvg), per il quale “sono state stanziate tante risorse che non lasceranno traccia”. “Poche luci e molte ombre” per Massimo Moretuzzo (Patto per l’Autonomia) che ha apprezzato le scelte in agricoltura (“molto bene l’ente pagatore regionale”) ma non quelle sui temi ambientali (“solo slogan”), urbanistici (“troppo consumo del suolo e no rigenerazione”) e sugli enti locali. “Serviva maggiore condivisione in un momento storicamente così importante” ha tuonato Tiziano Centis (Cittadini), con Cristian Sergo (M5S) a rincarare la dose nel sottolineare che “è stato approvato un solo nostro emendamento sugli oltre 80 presentati”.

Un rimprovero, questo, rincarato da Roberto Cosolini (Pd), che ha criticato la gestione sanitaria, l’incoerenza tra gli indirizzi e le scelte messe in atto e “scelte ambientali molto povere. In definitiva, la colpa di questa Maggioranza è non avere colto la straordinaria disponibilità di risorse per individuare azioni strutturali”. Prima delle dichiarazioni di voto erano stati approvati gli ultimi articoli di Stabilità e Collegata, di competenza dell’assessore alle Finanze, Barbara Zilli, caratterizzati da contenuti prettamente tecnici, con il via libera a due emendamenti che garantiscono un aumento di contributi per le emittenti locali (Giunta) e 10mila euro ottenuti da Igor Gabrovec (Ssk) per assicurare il funzionamento del coordinamento regionale della proprietà collettiva (ad esempio le Comunelle nell’area triestina).

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