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Uil pensionati Fvg: dal Pnrr spunti interessanti anche per le regioni

Gruarin (UILP FVG): “preoccupa mancanza di intervento chiara che ridia speranza in un sistema socio-sanitario regionale in grado di rassicurare e proteggere i cittadini; serve dialogo con parti sociali e territorio”

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FVG – Il Friuli Venezia Giulia ha recepito le indicazioni del PNRR e delle successive integrazioni delle norme nazionali sul fronte della sanità e del welfare? Le delibere regionali in materia di sanità hanno realmente tracciato un percorso capace di affrontare tutte le difficoltà emerse e amplificate con la pandemia? Sono gli interrogativi cui la Segretaria regionale della UIL Pensionati del Friuli Venezia Giulia Magda Gruarin vorrebbe fugare una volta per tutte sul delicato tema della sanità e del welfare regionali, mai così attuali come in epoca di pandemia.

“Le notizie apparse sui quotidiani locali in cui è stata evidenziata un’analisi critica al piano sanitario contenuto nel PNRR anche sul fronte dello sviluppo della medicina del territorio, con particolare riferimento alle case di comunità ritenute poco adeguate al nostro sistema sanitario, solleva forti perplessità sulla più volte annunciata sanità territoriale – spiega Gruarin -. Di fatto, nelle delibere regionali emanate da agosto a dicembre 2021, la medicina del territorio appare come la fondamentale via possibile per affrontare le problematiche sanitarie emerse e che continuano ad emergere con il perdurare della crisi pandemica: non solo emergenza covid-19, ma anche liste d’attesa e difficoltà (dichiarate nelle stesse delibere regionali) per la presa in carico delle persone fragili e delle loro famiglie”.

A destare maggior preoccupazione, per Gruarin, è il fatto che “non si percepisce una linea di intervento chiara, che ridia speranza in un sistema socio sanitario regionale in grado di rassicurare e proteggere i propri cittadini”.

A livello nazionale, in questi mesi, sono stati pubblicati piani operativi, relazioni e altri documenti importanti che hanno declinato obiettivi, contenuti ed azioni atti a migliorare e, per certi aspetti, ridisegnare il sistema socio-sanitario, alla luce soprattutto dell’emergenza della pandemia. Proposte interessanti sono emerse nel piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali 2021-2023 pubblicato ad agosto 2021; nel Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza di settembre che indica di avviare nel 2022 il Piano Nazionale di Domiciliarità Integrata per gli anziani non autosufficienti  e incrementare da subito le risorse per il Servizio di assistenza domiciliare erogato dai Comuni; nel Piano operativo per le proposte di adesione degli ambiti sociali territoriali alla progettualità di cui alla missione cinque che ha stabilito un cronoprogramma con le prime scadenze a fine gennaio 2022. La relazione sullo stato di attuazione del PNRR, pubblicata il 23 dicembre, in particolare, invita nella definizione della cabina di regia a cercare gli Istituti e strumenti per migliorare l’attuazione del PNRR, per garantire il pieno coinvolgimento delle rappresentanze sociali e territoriali. Tra gli strumenti individuati c’è il tavolo  permanente per il partenariato economico, sociale e territoriale.

“I recenti documenti nazionali offrono spunti interessanti che potrebbero rappresentare una guida anche per la nostra Regione. Come ribadito a livello nazionale bisogna creare collaborazioni e alleanze con le parti sociali ed i territori. Solo il loro coinvolgimento, permanente e continuativo, rappresenta la dimensione territoriale su cui costruire il futuro del welfare in grado di superare i numerosi punti di debolezza”, prosegue la segretaria regionale UILP spiegando l’impellenza di dare la svolta urgente e necessaria” in un settore così fondamentale per la vita di tutti i cittadini.

“La Uilp – conclude Gruarin – attraverso i tanti presidi sul territorio raccoglie le gravi difficoltà che incontrano i cittadini, soprattutto le persone più fragili, e chiede da tempo di aprire un dialogo con la Regione per avviare, con il nuovo anno, un confronto aperto per programmazione socio-sanitaria condivisa, attenta ai bisogni dei territori”.

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