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Cronaca & Attualità

Porzus: ricordato il sacrificio dei partigiani a difesa di un Friuli italiano

Riccardi: “Il sacrificio delle persone che hanno reso libera l’Italia e ci hanno fatto conquistare questa democrazia è un sacrificio che va rispettato e va ricordato”

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FAEDIS – “Il sacrificio delle persone che hanno reso libera l’Italia e ci hanno fatto conquistare questa democrazia è un sacrificio che va rispettato e va ricordato”.  Lo ha evidenziato il vicegovernatore della Regione, Riccardo Riccardi, intervenendo, nella chiesa parrocchiale di Canebola, nel corso delle celebrazioni in ricordo dell’eccidio dei partigiani della Brigata ‘Osoppo’ avvenuto alle Malghe di Porzus settantasette anni fa.
“La verità della storia – ha precisato il vicegovernatore – è un passaggio ineludibile per costruire il futuro, in particolare in un momento di difficoltà come quello che stiamo vivendo uscendo dalla pandemia e con le preoccupazioni dei venti di guerra che soffiano non molto lontano dal nostro Paese”. “Per questo – ha affermato Riccardi – essere qui, oggi, è un dovere delle istituzioni”.”Il concetto di Patria – ha proseguito –  e di identità italiana che non vuole dire nazionalismo, è la radice dell’Europa, ed è la spiegazione delle ragioni e della storia che per troppo tempo in questo confine orientale sono state tenute nascosta: è quindi un dovere essere qui oggi a onorare e a ricordare”. “Il patriottismo – ha concluso il vicegovernatore – è un grande valore che deve essere coniugato con intelligenza ed equilibrio e soprattutto deve’essere spiegato alle nuove generazioni”. Riccardi ha preso la parola a conclusione della cerimonia religiosa nella chiesa di Canebola, dopo la deposizione delle corone d’alloro in ricordo dei caduti della Seconda guerra mondiale, in piazza a Faedis, e a Canebola, nel 77 anniversario dell’eccidio di 14 partigiani avvenuto dopo la conclusione della Seconda Guerra mondiale.

“L’eccidio che ha inciso tragicamente la storia di questa terra sia oggi monito ed impegno per superare divisioni e difendere pace e democrazia. Più della vittoria su ideologie e totalitarismi o sulla violenza che trasfigura gli uomini, a Porzus celebriamo la vittoria della pace sull’odio. La corona che unisce Apo e Anpi è il simbolo di una condivisione del dolore e del rispetto reciproco. Uno dei peggiori capitoli della storia del confine orientale si riscatta perché alla fine hanno vinto non questi o quelli, ma perché i valori universali della tolleranza, della libertà, della democrazia sono penetrati nei cuori dei sopravvissuti e di chi ha raccolto la loro testimonianza. Non ci faremo trascinare da chi indulge a rievocare il male per fomentare divisioni o trova senso di esistere in confini che non esistono più”. È la riflessione del segretario Pd Fvg Cristiano Shaurli oggi alle cerimonie per il 77esimomo anniversario dell’eccidio di Porzus.

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