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Cronaca & Attualità

Ricordati i 12 carabinieri uccisi dai partigiani titini a Malga Bala

Il fatto si verificò la sera del 23 marzo 1944. La cerimonia si è svolta a Tarvisio

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TARVISIO – L’Arma dei carabinieri ha commemorato, in forma semplice e senza presenza di pubblico nel rispetto delle norme volte a contenere la diffusione della pandemia da Covid-19, il 78° anniversario dell’eccidio dei 12 carabinieri, decorati di medaglia d’oro al merito civile “alla memoria”, trucidati a Malga Bala (ora Slovenia) nel 1944.

La cerimonia commemorativa, a cui hanno presenziato il comandante della Legione carabinieri “Friuli Venezia Giulia”, generale Francesco Atzeni, i parenti dei caduti, il prefetto di Udine Massimo Marchesiello, il sindaco di Tarvisio Renzo Zanette, l’ospettore regionale Fvg dell’Associazione nazionale carabinieri, generale Michele Cristoforo Ladislao, oltre ai 4 comandanti provinciali della regione e a una rappresentanza di carabinieri della Legione, ha avuto inizio con la celebrazione della Santa messa presso la chiesa “Santi Pietro e Paolo”, officiata dal parroco di Tarvisio e dal cappellano militare della Legione carabinieri “Friuli Venezia Giulia”.

Dopo la funzione religiosa, sono stati resi gli onori ai caduti con le note del silenzio e la deposizione di una corona d’alloro all’interno del tempietto ossario che contiene le spoglie di 7 dei 12 carabinieri trucidati.
La ricostruzione del fatto rivela che la sera del 23 marzo 1944 due militari dell’Arma del distaccamento fisso a protezione della centrale idroelettrica di Bretto di Sotto, si erano recati in paese, venendo aggrediti sulla strada del ritorno da due partigiani, mentre degli altri circondavano la caserma e vi facevano irruzione armi in pugno. Il commando partigiano e i 12 carabinieri catturati, costretti a portare a spalla tutto il materiale trafugato dal presidio, si incamminavano lungo un percorso boscoso in salita, per giungere nella distante Malga Bala.
Il tragitto veniva intervallato da rare soste, di cui l’ultima la sera del 24 marzo, presso una stalla dell’altipiano di Logje (853 m s.l.m.), all’interno della quale venne loro somministrato un minestrone con l’aggiunta di soda caustica, cagionando gravi sofferenze.

La mattina successiva (25 marzo) i prigionieri percorrevano l’ultimo tratto di strada che li separava dal luogo dell’eccidio, un casolare sito su un pianoro, Malga Bala appunto, dove i 12 carabinieri  venivano barbaramente uccisi.

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