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Primo Maggio, tornano i cortei in Fvg: piazze unite nella richiesta di pace

In regione manifestazioni a Trieste, Cervignano, Pordenone e Monfalcone

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FVG – Un solo grido, pace, da Assisi a tutte le piazze del Primo Maggio. Lo lanceranno Cgil, Cisl e Uil nel giorno delle festa dei lavoratori, che quest’anno torna ai tradizionali cortei, dopo lo stop causa lockdown del 2020 e le iniziative in forma ridotta dello scorso anno. In Friuli Venezia Giulia le manifestazioni provinciali si terranno a Trieste,  Cervignano del Friuli (Udine), Pordenone e Monfalcone: la novità di quest’anno è proprio la città dei cantieri, che raccoglie da Gradisca d’Isonzo il testimone delle celebrazioni in provincia di Gorizia.

IL SIGNIFICATO. Due gli esponenti nazionali di Cgil, Cisl e Uil che interverranno nella nostra regione: la segretaria confederale della Uil Ivana Veronese, che concluderà la manifestazione di Trieste, e Giorgio Graziani della Cisl, che parlerà dal palco di Cervignano (prima di lui prenderanno la parola il sindaco Gianluigi Savino e il presidente regionale della Confederazione italiana agricoltori Franco Clementin). A Pordenone il comizio sarà tenuto dalle segreterie territoriali, con intervento principale del segretario provinciale della Cisl Cristiano Pizzo. Sarà invece il segretario regionale della Cisl Alberto Monticco a chiudere la manifestazione di Monfalcone. Centrale, naturalmente, il tema della pace, come dimostra la scelta di tenere ad Assisi la manifestazione nazionale. «Pace – dichiara Monticco con Villiam Pezzetta (Cgil) e Matteo Zorn (Uil) – e solidarietà concreta al popolo ucraino, vittima di un’invasione che il sindacato condanna senza se e senza ma. Quanto alla risposta dell’Italia, dell’Europa e della comunità internazionale, deve continuare a essere ferma e coesa, ma tesa nello stesso tempo a tenere aperta la strada dei negoziati e della diplomazia, evitando il rischio di un’ulteriore escalation del conflitto».

IL LAVORO. Se l’emergenza umanitaria e le ragioni della pace rappresentano la priorità assoluta, crescono anche le preoccupazioni per le ripercussioni economiche della guerra. «Le conseguenze – proseguono Monticco, Pezzetta e Zorn – sono già pesanti non solo in termini di rallentamento dell’attività economica, con il rischio concreto di una nuova impennata della cassa integrazione e forti incognite sul rinnovamento dei contratti a termine, ma anche per il forte impatto dei rincari in atto sul potere di acquisto di salari e pensioni: è un’emergenza che richiede contromisure adeguate da parte del Governo, non solo a tutela delle fasce più deboli, ma anche per sostenere i consumi e limitare i danni su economia e occupazione. Danni che rischiano di pregiudicare il faticoso processo di ripresa avviato nel 2021, di condizionare le potenzialità del Pnrr e di rinviare sine die l’avvio di riforme indispensabili come quella delle pensioni».

LE MANIFESTAZIONI. Tutto pronto per il ritorno, dopo tre anni, dei cortei. Quello di Trieste partirà alle 9 da Campo San Giacomo. Un po’ più breve il tragitto dei pensionati, che si aggregheranno da piazza Garibaldi.  L’inizio del comizio, in piazza Unità, è previsto per le 11. Manifestazioni con corteo anche a Muggia, da Giardini Europa a piazza Marconi, e ad  Aurisina, con arrivo e comizio a Santa Croce. Si radunerà invece a partire dalle 9.30, con partenza dopo le 10, il corteo di Cervignano, che si snoderà da via Garibaldi a piazza Indipendenza, con il festoso accompagnamento dei trattori della Confederazione italiana agricoltori. A Monfalcone il ritrovo è fissato direttamente sotto il palco di piazza della Repubblica, a partire dalle 10. Al termine del comizio si terrà un concerto della band Enigma. Corteo anche a Pordenone: i manifestanti si troveranno in piazza Martiri del Lavoro, con partenza verso piazza Municipio alle 10.30, dopo la tradizionale deposizione dei fiori al monumento ai morti sul lavoro.

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