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Viale Venezia, al via il cantiere per le nuove rotonde. La rabbia dei commercianti

Il Comitato “Salviamo viale Venezia” sta raccogliendo anche la rabbia di chi lavora nella via di accesso alla città

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UDINE – Mentre alcuni residenti già segnalano, a causa della trentina di alberi secolari già sacrificati, un incremento evidente dell’inquinamento acustico (gli alberi contengono i rumori del traffico), il Comitato “Salviamo viale Venezia” sta raccogliendo anche la rabbia dei commercianti che chiedono ristori per i danni e sgravio delle tariffe comunali (come la Tari che è aumentata, una beffa per loro). “Quando si tagliano alberi non possiamo mai essere contenti, in più se si tratta di alberi come questi di viale Venezia, con una storia e decenni di vita, non possiamo di certo guardare indifferenti a questo triste spettacolo: io sono per tutelare il verde, sempre, patrimonio di tutti noi”, questa la premessa del proprietario del bar da “Tato a Tata”, Marco Rampino, che esprime tutta la sua rabbia per questa “deturpazione del territorio”. Inoltre, “vorrei ricordare che questa è la prima stagione estiva senza alcuna restrizione dopo due anni, quindi avremmo voluto lavorare e non subire conseguenze economiche per colpa di questi lavori evitabili: sono molto preoccupato, io come altri commercianti qui della zona, dal rischio di incassi assai ridotti per la difficoltà di raggiungere le attività. Mi chiedo se il Comune si rende conto dei danni che sta causando a chi chiede solo di poter lavorare e recuperare dopo oltre due anni di restrizioni e chiusure forzate”.

Sulla stessa linea Alessandra Marzolla, titolare del negozio “Alessandra Mercerie”: “Tagliare (non mi viene un termine più decente) gli alberi lungo il viale vuol dire tagliare un pezzo di storia e un tratto distintivo non solo del viale, ma della città intera; inoltre con l’inizio dei lavori di rifacimento del controviale, l’accesso al mio negozio sarà più complicato e quindi sarà molto più difficile per la clientela poter raggiungere il negozio e, dato il periodo, ciò metterebbe in difficoltà non poco sia me sia la mia famiglia. Sarebbe opportuno quanto meno segnalare in maniera visibile con un cartello o quant’altro una eventuale via d’accesso per poterci raggiungere”.
Parole durissime vengono usate dall’esercente Giuseppe Pilosio che da una vita gestisce l’ortofrutta ‘L’Orto in città’ e sottolinea il ruolo fondamentale degli alberi: “Ci danno ossigeno, filtrano i raggi solari, filtrano e fanno da schermo ai rumori e, cosa non banale, fungono da contenimento in caso di trombe d’aria e bufere. Il Comune lo sa? Ogni volta che decapitiamo un albero, muore una vita. Ogni cosa che ci circonda fa parte della storia più bella del mondo: la creazione! La Fonte di Amore più grande ci ha fatto dono di uno spettacolo meraviglioso che vive in simbiosi con essa e con noi: la Natura. Essa è stata creata perfetta, non ha bisogno di contare gli anni, i giorni e nemmeno le ore, Essa non ha fretta eppure in essa ogni cosa si realizza. Oggi assistiamo ad una violenza brutale che avrà conseguenze sull’equilibrio. La Natura andrebbe rispettata e tutelata”.

Profondo rammarico per lo scempio che ha colpito “uno dei viali più belli e più verdi della nostra città” viene espresso anche dal proprietario della “Pizzeria Venezia”, Andrea Balbi: “Le rotatorie in viale Venezia avrebbero potuto essere realizzate tenendo in seria considerazione l’impatto ambientale dal punto di vista urbanistico, architettonico e culturale. Molte volte in Friuli questa attenzione non c’è stata e le opere sono state realizzate stravolgendo l’originale aspetto urbanistico, sradicando alberi secolari e la varia vegetazione che, oltre a caratterizzare storicamente ed esteticamente il contesto urbano, svolgevano in alcuni casi anche protezione dagli agenti atmosferici, come i forti venti e le grandi calure estive che si verificano anche a Udine”.

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