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Agroalimentare: il primo settore regge bene, con un incremento degli occupati

A Povoletto l’analisi di Ersa dei dati congiunturali 2020-2021

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POVOLETTO – “Il primo settore continua a dare segnali molto positivi sul fronte della produttività e degli occupati. Molte i comparti che eccellono, il settore vitivinicolo in primis, dimostrando la grande capacità degli imprenditori del Friuli Venezia Giulia di saper guardare al futuro con lungimiranza, cogliendo le migliori opportunità. La Regione continuerà a supportarli con determinazione, conscia dell’importanza che svolgono per l’economia tutta del nostro territorio regionale. In questa positiva situazione di crescita, l’unica cosa che ci preoccupa è la carenza idrica che, se perdurasse, potrebbe compromettere seriamente i raccolti”.  Lo ha sottolineato l’assessore alle Risorse Agroalimentari, forestali, ittiche e montagna, Stefano Zannier, intervenuto a Grions del Torre di Povoletto alla presentazione del “Rapporto 2021 sulla congiuntura del settore agricolo in Friuli Venezia Giulia” di quello del “Settore maidicolo in Fvg: storico dati dal 2011 al 2021 e indagini sul 2021” e del report su “Scambi commerciali e andamento dei prezzi delle materie prime: la situazione in Italia in Friuli Venezia Giulia in relazione al conflitto russo-ucraino”. L’iniziativa è stata promossa dall’Agenzia regionale per lo sviluppo rurale (Ersa) e ha visto anche la partecipazione del direttore generale di Ersa, Francesco Miniussi, con il saluto del sindaco Giuliano Castenetto.

Nel 2021 il valore della produzione del settore primario si è ristabilito al periodo della pandemia e, sempre nel 2021, il saldo export-import agroalimentare è stato positivo. Buoni i risultati economico-produttivi del settore vitivinicolo in Friuli Venezia Giulia: il valore economico nel 2021 è di 244 milioni di euro (più 14,8% rispetto al 2020); la superficie condotta a vigneto è di 28.688 ettari, in aumento (+1,3% rispetto al 2020);
Bene le produzioni orticole: 1336 ettari (+22,1%, in prevalenza asparagi, patate, radicchi e zucchine). Nel settore zootecnico i risultati economico-produttivi sono altrettanto buoni con un valore economico di 346 milioni di euro (+4,2% rispetto al 2020); in aumento la produzione di latte (269mila tonnellate, +1,2%) e di Montasio Dop (860.319 forme, +10,4%). In crescita anche i valori economici nel settore ittico: la troticoltura regionale si è ristabilita a valori pre Covid. In aumento la produzione di cozze (+5,2%) e il pescato in mare a Marano Lagunare (+9,6%).
Buona l’occupazione nelle imprese agricole del Friuli Venezia Giulia con un aumento del 2,6% nel 2021 sul 2020, e del 6% in seno alle imprese della silvicoltura. Sono oltre 25mila gli addetti nel settore primario, in aumento del 2,6%. L’Udinese e il Pordenonese occupano 8mila dipendenti ciascuno, seguiti dal Goriziano (oltre 4mila) e da Trieste (più di 500).

Per quanto riguarda le conseguenze dirette del conflitto, in base alle rielaborazioni eseguite da Ersa, si potrebbe percepire la mancanza di mais e sorgo (Ucraina) e di semi di lino (Russia). Si registra l’aumento dei prezzi di energia, fertilizzanti e mangimi con conseguente incremento di costi di produzione delle aziende agricole, con possibilità di calo di redditività economica del settore agroalimentare. Come conseguenza indiretta del conflitto, tuttavia, potrebbe esserci un aumento delle superfici investite a mais, con aumento della produzione interna.

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