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Sapiens: l’aspettando… Gianpaolo Rinaldi Trio

Una delle anteprime più attese di Udin&Jazz: intervista a Gianpaolo Rinaldi tra composizione, letteratura e concerti che si esibirà giovedì 30 giugno al Giangio Garden di Chiavris

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foto: Franco Moret

UDINE – Al Di Meola, Ivan Lins, gli Snarky Puppy, Max De Tomassi, l’addio, la scelta, il ritorno, che neanche quello dello Jedi. Così Udin&Jazz si appresta al comeback udinese dopo tre anni di villeggiatura all’Isola del Sole in un’estate che si preannuncia tanto elettrizzante quanto ricca di musica.

E poi ci sono gli Aspettando… formula vincente che stuzzica l’acquolina agli amanti dei vari festival e che quest’anno vede come protagonista, tra gli altri, un compositore corregionale che recentemente si è messo in buona – anzi ottima! – luce: Gianpaolo Rinaldi.

«Mi sono ispirato all’opera di Yuval Noah HarariSapiens: da animali a dèi, breve storia dell’umanità – e mi sono lanciato in questa riflessione sul pentagramma nella quale si evince come l’uomo abbia creato nel tempo un grande progresso di carattere tecnologico e sociale che ha migliorato sì la qualità della nostra vità ma che al tempo stesso ha un po’ indebolito le abilità e le consapevolezze del singolo» è l’intro del pianista pordenonese pescando a piene mani dal mondo della letteratura, altra sua passione, intercalando «nell’era della comunicazione poi abbiamo smarrito la qualità che ci poteva essere un tempo, per cui in buona sostanza la mia vuole essere una riflessione critica di questa evoluzione a tratti involutiva.»

Giovedì 30 giugno alle ore 21.00 e ad ingresso libero sarà protagonista con il suo trio (Mattia Magatelli, contrabbasso e Marco D’Orlando, batteria) al Giangio Garden di Chiavris per presentare dal vivo il nuovo lavoro discografico.

Il disco: «Sapiens doesn’t mean sapiens è un proseguo relativamente organico del primo disco, la formazione è la medesima, con una tipologia di scrittura che si sta evolvendo prendendosi qualche rischio perchè a mio/nostro avviso la ricerca è e deve essere continua.»

Modus operandi: «nel trio siamo tutti e musicisti e compositori: per il GR trio porto io i pezzi ma i miei compagni di viaggio sono molto liberi di fare ciò che credono, poi li arrangiamo insieme, apportiamo modifiche, condividiamo la sala prove tout-court in maniera certosina e quasi maniacale.»

La tournée: reduci da Jazz Insieme accanto a nomi altisonanti quali Avishai Cohen e John Scofield, oltre alla tappa udinese, il trio continuerà la presentazione live di Sapiens a Musica in Villa (Muzzana, 7 agosto) e Valdobbiadene Jazz (23 settembre).

A chiudere, ancora riferimenti letterari: «il brano che apre il disco si chiama Tiresia Prophecy e si riferisce alla profezia di Ulisse: l’epica omerica con Tiresia che profetizza la continuazione dell’Odissea, riprendendo la via della terra questa volta, e non del mare, per sfatare la maledizione; l’ho vista come una situazione metaforica della sfide continue a cui l’uomo è tenuto e alle quali siamo tenuti tutti noi in questo periodo storico e ho provato a tradurla in musica.»

Programma completo di Udin&Jazz 2022

 

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