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Gorizia

Crisi di governo, Savino (Fi): «Decisione presa non a cuor leggero. Impossibile restare con il M5S»

Per la deputata azzurra, «l’alternativa era tornare a lavorare fianco a fianco con chi non ha esitato a scatenare una crisi che noi non volevamo, che noi non cercavamo»

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FVG – «Politica significa assunzione di responsabilità, capacità di mediazione, tenendo come bussola l’interesse del Paese e non quello del proprio partito. Con questo spirito ha sempre agito Forza Italia, dalla nascita fino al sostegno al governo di unità nazionale guidato da Mario Draghi, dopo la pessima parentesi di Giuseppe Conte. Lo abbiamo fatto perché davanti alle sfide che avevamo davanti c’era bisogno di una guida competente, autorevole e sopra le parti. Qualità che riconoscevamo e riconosciamo a Draghi, a cui va il ringraziamento per il grandissimo lavoro svolto. Ma non possiamo nasconderci che il non voto di fiducia del M5S ha segnato una rottura del patto siglato nel febbraio 2021». Questo il commento della deputata e coordinatrice regionale di Forza Italia, Sandra Savino.

«Non possiamo nasconderci che, anche in caso di rientro nei ranghi dei grillini, le loro bizze e la loro inaffidabilità avrebbero segnato i prossimi mesi, minando persino la credibilità di Draghi – aggiunge Savino -.  Non possiamo nasconderci che se avesse, voluto il presidente del Consiglio avrebbe potuto accogliere la proposta del Centrodestra di governo: un nuovo esecutivo a sua guida, ma senza il M5S, per condurre in porto le misure varate in questi mesi, senza rischiare il naufragio a causa dei marosi causati da Conte e i suoi.  Non possiamo nasconderci che dall’intervento di Draghi traspariva insofferenza e volontà di non ricucire lo strappo. Forza Italia in questo anno e mezzo ha sostenuto lealmente il governo, con senso di responsabilità e mediando con gli alleati occasionali, non curandosi dei tornaconti elettorali, nell’interesse supremo del Paese. Se oggi ha deciso di interrompere questa esperienza lo ha fatto non a cuor leggero, ma ritenendo di non poter governare oltre con il M5S. L’alternativa era tornare a lavorare fianco a fianco con chi non ha esitato a scatenare una crisi che noi non volevamo, che noi non cercavamo. Tornare a governare con chi non ha votato la fiducia dell’Esecutivo di cui faceva parte senza avere la dignità di dimettersi. Questa è la verità – chiude Savino -. Vivacchiare, e le parole stesse di Draghi lo hanno lasciato intendere, non avrebbe fatto bene al Paese. Questo doloroso passaggio ha un paio di firme: e non sono le nostre».

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