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Inaugurato il nuovo nucleo Alzheimer di Cividale

Riccardi: “Un modello da replicare di come si possa e si debba necessariamente affrontare la cronicità nella società odierna”

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CIVIDALE DEL FRIULI – “Il progetto concretizzato a Cividale del Friuli per l’assistenza delle persone affette dal morbo di Alzheimer è un esempio, un modello da replicare di come si possa e si debba necessariamente affrontare la cronicità nella società odierna, in un mondo in cui si vive di più e dove l’integrazione socio-sanitaria diventa, anche per questo, fondamentale e unica via percorribile”. Sono le parole del vicegovernatore e assessore con delega alla Salute del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, intervenuto questa mattina a Cividale del Friuli all’inaugurazione del nuovo nucleo Alzheimer dell’Azienda pubblica di servizi alla persona (Asp) “Casa per anziani” di Cividale del Friuli cui hanno preso parte anche il sindaco Daniela Bernardi e il direttore generale dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale, Denis Caporale.
“La risposta ai bisogni di salute della comunità deve passare attraverso l’ospedale solo per l’acuzie e questo obiettivo va raggiunto con la creazione di un’efficiente rete di gestione delle cronicità sul territorio: agire dove serve e quando serve, laddove vivono le persone. È su questo che stiamo lavorando e continueremo a lavorare, impegnando importanti risorse”, ha aggiunto Riccardi ringraziando il personale dell’Asp per l’impegno e l’alta professionalità.

All’interno del “Nucleo Giglio” è stato creato un luogo speciale che, attraverso un’organizzazione innovativa dello spazio fisico, sotto la guida di personale appositamente formato, consentirà interventi mirati per accogliere persone affette da morbo di Alzheimer e da varie forme di demenza grave; 16 i posti letto realizzati grazie a un progetto partito lo scorso anno che ha previsto anche la creazione del “giardino Alzheimer”.
Il nucleo Alzheimer è il primo in Friuli Venezia Giulia organizzato secondo l’innovativo metodo progettuale “MediTe” che prevede arredi, immagini e un sistema di illuminazione pensati per azzerare l’impatto ospedaliero, esaltando il calore domestico, per favore l’orientamento nello spazio e nel tempo. Gli ospiti saranno seguiti da un’equipe con una formazione specifica che avrà a supporto anche uno psicologo e un medico geriatra.

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