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Verso il ballottaggio, Salmè invita i suoi elettori a non andare a votare

«La forte opposizione sociale che abbiamo rappresentato fino ad oggi nella società civile, sarà nei prossimi cinque anni resa ancora più forte dalla nostra presenza in Consiglio comunale»

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UDINE – «La nascita della democrazia moderna si impose sulla base del concetto anglosassone “no taxation without representation”. Per analogia con questo principio affermiamo oggi che “senza rappresentanza delle nostre idee nessuno avrà i nostri voti”. La nostra lunga campagna elettorale è stata improntata a idee che, nella loro semplicità, se applicate, possono rappresentare dei precedenti rivoluzionari. Abbiamo sempre dichiarato che, se non avessimo vinto le elezioni, avremmo posto ai partiti la necessità di adottare quella che riteniamo la parte essenziale del nostro programma elettorale». Così Stefano Salmè, candidato sindaco per la lista “Liberi elettori – Io Amo Udine” introduce il suo ragionamento per spiegare qual sarà la sua posizione in vista del ballottaggio del 16 e 17 aprile.

«Nonostante alcune battute preliminari con esponenti dello staff del candidato sindaco De Toni, la distanza programmatica sui temi della sicurezza, dell’immigrazione e dell’identità culturale della nostra comunità, non ha consentito neppure un incontro formale con il candidato sindaco della coalizione di centrosinistra – ha aggiunto Salmè -. Abbiamo comunque apprezzato i toni rispettosi usati durante la campagna elettorale e l’attenzione verso il principio della “libertà di scelta” e di una maggiore autonomia della città nei confronti della Regione Fvg. Per quanto riguarda l’incontro avuto oggi pomeriggio con il sindaco Pietro Fontanini, nonostante alcune “aperture” di facciata sui mass media, l’incontro ha portato ad un nulla di fatto.  Le premesse d’altronde non facilitavano un’intesa: il sindaco durante il periodo pandemico si era assunto la responsabilità politica di aver limitato il diritto costituzionale di manifestare il proprio pensiero al “popolo dei no green pass”, invitando il questore a negare ai manifestanti libertari “piazza Libertà”, che è stata il simbolo fisico di tale protesta.  Il fatto di aver poi assecondato la martellante campagna dell’assessore regionale alla Salute e del governo nazionale dell’epoca, rispetto alla vaccinazione obbligatoria (merito che ha rivendicato durante l’incontro di questo pomeriggio), costituisce un macigno rispetto al nostro faro ideale rappresentato dal principio della “libertà di scelta”, anche vaccinale.  Delle cinque proposte portate da noi al tavolo della trattativa (1. Modifica allo Statuto comunale fissando il principio della “libertà di scelta”, 2) Sindaco primo garante della salute del cittadino 3) Stop alle grandi opere pubbliche con denaro pubblico e utilizzo del risparmio così ottenuto per finanziare la spesa sociale; in particolare il bonus di natalità, la mutua comunale veterinaria, contributo per le rette per famiglie che hanno genitori in case di riposo e un sostegno ai pensionati sociali 4) Autonomia comunale rispetto alla Regione Fvg 5) agente di quartiere e rafforzamento del controllo delle residenze) vi è stata una convergenza solo sul tema della sicurezza e, in termini del tutto generici, sulla necessità di sostenere la natalità e gli anziani». 

«In una società che si divarica sempre più, dove “l’1%” controlla ormai più del 50% della ricchezza complessiva (e questo vale anche per la città di Udine dove poche decine di famiglie raccolgono rendite faraoniche), il sindaco di Udine, accogliendo le nostre proposte, avrebbe potuto dimostrare di rappresentare la cittadinanza e non gli interessi di multinazionali e potentati economici locali – ha proseguito Salmè -. La stessa preoccupazione del sindaco, espressa durante la riunione, che i “buoni di acquisto locali” (che, se realizzati, creerebbero di fatto un circuito economico protetto per la piccola impresa commerciale, artigianale e di servizi udinese), troverebbero la forte contrarietà delle multinazionali del commercio presenti sul nostro territorio e che quindi erano da accantonare, la dice lunga sulla distanza programmatica tra la nostra lista e il centrodestra udinese. Invitiamo quindi tutti i nostri elettori a non andare a votare per il ballottaggio previsto per domenica 16 aprile e lunedì 17 aprile. La forte opposizione sociale che abbiamo rappresentato fino ad oggi nella società civile, sarà nei prossimi cinque anni resa ancora più forte dalla nostra presenza in Consiglio comunale, dove, fieramente all’opposizione di chiunque vinca, rappresenteremo con forza le istanze dei tanti cittadini e delle tante cittadine che ci hanno votato», ha concluso Salmè.

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