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Open Dialogues 2024, sempre sold out in presenza e con oltre 1.500 visualizzazioni online

I video delle due giornate restano sempre disponibili sul canale YouTube della Cciaa e sul sito

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Un momento di Open Dialogues 2024
Un momento di Open Dialogues 2024

UDINE – Due giornate di dibattiti sempre sold out, con oltre 600 presenze a occupare tutti i posti a sedere nelle quattro sedi in cui si sono sviluppati. Superate anche le mille e 500 visualizzazioni del live streaming, che restano sul canale YouTube della Cciaa Pn-Ud e su opendialogues.eu/diretta, a disposizione anche di chi vorrà vederli (o rivederli) d’ora in avanti.

Sono alcuni numeri che raccontano del grande interesse riscosso da Open Dialogues for the Future, il forum voluto e organizzato dalla Camera di Commercio Pn-Ud con la collaborazione di The European House – Ambrosetti e la direzione scientifica di Federico Rampini, che ha animato Sala Valduga, la sede della Fondazione Friuli, il Salone del Parlamento del Castello e la Chiesa di San Francesco giovedì 7 e venerdì 8 marzo.

«Siamo molto soddisfatti di com’è andata quest’anno – commenta il presidente Cciaa Giovanni Da Pozzo –. Se già la prima edizione era stata seguitissima, quest’anno siamo andati davvero oltre le attese, con una grande attenzione rivolta alla quarantina di relatori, molti dei quali internazionali, tra analisti, docenti, imprenditori e autorità che ci hanno permesso, con il coordinamento del nostro direttore Rampini, di dare un contributo autorevole e qualificato al dibattito sull’attualità geopolitica e l’economia globale. Con queste premesse e con le tante richieste che ci sono pervenute, ci mettiamo subito al lavoro per l’edizione 2025 di una manifestazione che quest’anno si è aperta ulteriormente alla città, grazie al supporto prezioso di Regione Fvg, Comune di Udine e Fondazione Friuli, nonché il patrocinio di Ministero delle imprese e made in Italy e Unioncamere».

Tanti i temi e gli approfondimenti al centro dell’analisi dei diversi panel: dalle guerre in Ucraina e in  Medioriente al conseguente fronte caldo nel canale di Suez, dalle politiche economiche delle grandi potenze come Usa e Cina alle difficoltà del mercato tedesco, con digressioni che hanno riguardato anche i tanti Paesi cruciali che quest’anno andranno a elezioni (partendo dall’Europa), fino agli altri mercati che stanno sempre più spostando gli equilibri mondiali, dall’India al Brasile ai Paesi arabi.

Infine, partecipatissimo il dibattito conclusivo, anche quest’anno dedicato ai giovani e a come cambia il mondo del lavoro e delle professioni, immerso in cambiamenti tecnologici, rapidissimi, e sociali, incontro in cui sono intervenuti attivamente molti giovani studenti «infondendoci ottimismo e speranza per il futuro, nonostante le grandi complessità che si trovano e troveranno ad affrontare», conclude Da Pozzo.

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