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Celebrata a Tarcento l’annuale “Fieste de Patrie dal Friûl”

Zilli: “Una giornata importante, quella di oggi: per celebrare l’identità del nostro popolo, per far conoscere la sua storia ai nostri giovani, per dare lustro a coloro che nei secoli hanno reso grande il Friuli”

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Un momento delle celebrazioni col corteo in via Roma a Tarcento
Un momento delle celebrazioni col corteo in via Roma a Tarcento

TARCENTO – “Una giornata importante, quella di oggi: per celebrare l’identità del nostro popolo, per far conoscere la sua storia ai nostri giovani, per dare lustro a coloro che nei secoli hanno reso grande il Friuli. Una grande festa di comunità: il popolo del Friuli si stringe unito, si riconosce e rinsalda il suo sentimento di appartenenza, la sua identità, la sua unicità. La comunità friulana è straordinaria, incarna un compendio di valori che vive ogni giorno, è fatta di persone eccezionali che qui, nella nostra regione, e nel mondo, hanno saputo distinguersi e determinare il futuro dei nostri territori. Abbiamo la responsabilità di portare avanti la storia della nostra terra e come amministratori lo stiamo facendo, con determinazione e chiarezza di intenti. Abbiamo di fronte a noi un appuntamento di grande rilievo: ‘Nova Gorica – Gorizia Capitale europea della cultura 2025’ e dire che la lingua ufficiale di questa manifestazione sarà la lingua friulana è un impegno che riconosce le radici del nostro territorio, un impegno al quale lavoriamo per dare dignità al grande lavoro che il popolo friulano ha fatto anche a Gorizia”.

Lo ha sottolineato l’assessore alle Finanze del Friuli Venezia Giulia, Barbara Zilli, che questa mattina ha preso parte alla 947esima “Fieste de Patrie dal Friûl”, che quest’anno si è tenuta a Tarcento. È stato anche proiettato il videosaluto dell’assessore regionale alle Autonomie locali, Pierpaolo Roberti.

“Figli di un passato illustre, che ha fatto la storia e la fortuna di questa terra, siamo chiamati a lavorare per consegnare ai nostri giovani un’eredità davvero importante, per trasmettere loro i valori del popolo friulano, la linfa migliore della nostra gloriosa memoria – ha sottolineato, ancora, Zilli, che ha portato il saluto del governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga -. Così che, forti della grandezza delle loro radici, possano continuare a operare a sviluppare il territorio della nostra regione: una terra che si fonda sulla lingua, sull’operosità, sulla cultura e sulla cultura del lavoro e della competitività. Da questo punto di vista, la diffusione della lingua friulana, della nostra ‘marilenghe’, nelle scuole di ogni ordine e grado, così come nelle istituzioni e attraverso tutti i mezzi di comunicazione – a cui stiamo lavorando -, è fondamentale anche per insegnare alle nuove generazioni cosa è stato il nostro passato, per rendere i nostri giovani sempre più competitivi, per vincere le sfide del futuro”.

Ricco e articolato il programma delle celebrazioni che a Tarcento, nella Perla del Friuli, hanno preso avvio alle 9 nel parco della chiesa di Sant’Eufemia, a Segnacco: qui, insieme al sindaco di Tarcento, Mauro Steccati, al presidente dell’Agenzia regionale per la lingua friulana (Arlef), Eros Cisilino, e al presidente dell’Istitut ladin furlan “Per Checo Placerean”, Geremia Gomboso, l’esponente dell’Esecutivo Fedriga ha presenziato alla deposizione di un omaggio floreale innanzi il cippo che ricorda Chino Ermacora, scrittore e giornalista tarcentino, fondatore dell’Ente Friuli nel Mondo, della rivista “La Panarie” e promotore del Premio Epifania (prima edizione nel 1956); a lui è dedicato il gruppo folkloristico di Tarcento che quest’oggi ha accompagnato le cerimonie con una rappresentanza in costume tipico, unitamente alla banda musicale di Coja e alla corale di San Pietro apostolo.

In piazza Libertà, alle 9.30, la cerimonia dell’alzabandiera con la bandiera del Friuli e l’inno del Friuli, alla presenza della cittadinanza e di numerosi sindaci e amministratori comunali. Dallo slargo, in corteo, i partecipanti hanno raggiunto la chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo dove monsignor Guido Genero,don Moris Tonso e don Italico Gerometta hanno concelebrato la messa solenne in friulano, con passi anche in lingua tedesca e slovena. Quindi gli interventi ufficiali nell’auditorium dell’ex Cinema Margherita.

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