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Cronaca & Attualità

Sanità FVG, la sfida dell’attrattività e la situazione degli infermieri

La Regione Friuli-Venezia Giulia affronta la sfida della carenza di infermieri, puntando sull’attrattività della professione e sull’incremento di altre figure sanitarie. Un piano strategico per un sistema sanitario più efficiente e sostenibile

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Professioni sanitarie - La sfida dell'attrattività e la situazione degli infermieri in Friuli Venezia Giulia
Professioni sanitarie (© Depositphotos)

Nell’Azienda sanitaria Friuli Occidentale (Asfo), il dibattito sul numero di infermieri mancanti è stato recentemente chiarito. Secondo l’assessore regionale alla Salute, mancherebbero attualmente 33 infermieri, che a breve diventeranno 22, non 200 come erroneamente sostenuto da alcuni. Questo dato è stato confermato durante il convegno annuale organizzato dall’Ordine delle professioni infermieristiche di Pordenone, sottolineando come la situazione sia sotto controllo grazie all’impiego di altre figure professionali.

Rendere la professione infermieristica attrattiva

Dal 2017 ad oggi, Asfo ha visto un incremento significativo di diverse figure sanitarie. Gli assistenti sanitari sono passati da 56 a 64, le ostetriche da 53 a 87, i tecnici della riabilitazione psichiatrica da 1 a 12, gli operatori socio-sanitari (Oss) da 592 a 694, e gli assistenti sociali da 17 a 22. Complessivamente, il personale delle competenze sanitarie in Asfo è aumentato da 2.068 a 2.201 unità. Questo incremento ha permesso di coprire ambiti che precedentemente erano gestiti dagli infermieri, migliorando l’efficienza del sistema.

L’assessore alla Salute ha evidenziato la necessità di rendere nuovamente attrattiva la professione infermieristica. Questo richiede una sfida culturale che coinvolga tutte le componenti del sistema sanitario. Gli infermieri devono cedere alcune attività ad altre figure professionali più facilmente formabili, concentrandosi sull’accrescimento delle proprie competenze verso l’alto, in direzione medica.

Il futuro della sanità in Friuli-Venezia Giulia

Guardando al futuro, il sistema sanitario del Friuli-Venezia Giulia dovrà affrontare cambiamenti significativi. Entro vent’anni, la regione dovrà confrontarsi con una popolazione ridotta di 100.000 abitanti, con 9.000 diciottenni in meno e un cittadino su due ultrasessantacinquenne. Questo richiede un riallineamento delle professionalità e uno spostamento delle risorse dalla sanità ospedaliera a quella territoriale.

Un altro punto fondamentale sottolineato dall’assessore riguarda la necessità di percorsi professionali più oggettivi. Le risorse aggiuntive garantite dalla Regione non dovrebbero rappresentare solo un’integrazione stipendiale, ma essere destinate a premiare chi lavora meglio secondo risultati misurabili. Questo approccio incentiverebbe la qualità del lavoro e la professionalità all’interno del sistema sanitario.

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