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Biblioteca in Jazz: la musica per unire!

Quinta edizione della rassegna di inizio estate in Borgo Stazione. D’Agaro, Jus, Favot-Costantini e l’omaggio a Nino Rota. Intervista con il direttore artistico Simone Serafini

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Biblioteca in Jazz allo Spazio 35
Biblioteca in Jazz allo Spazio 35. Foto: ©Simone Serafini

UDINE, BORGO STAZIONE – “Biblioteca in Jazz è una rassegna artistico-sociale nata con l’idea di unire” ci introduce alla quinta edizione il direttore artistico Simone Serafini, docente di ruolo al conservatorio di Adria ed insegnante di basso e contrabbasso jazz al Tomadini di Udine, dopo esser passato, tra gli altri, per i conservatori di Trapani, Bologna e Messina.

“Siamo giunti alla quinta edizione, ma il tutto nasce da una collaborazione con Time for Africa – Biblioteca dell’Africa dall’esigenza di dare qualcosa ad un quartiere sempre poco ben visto” intercala il Maestro. “Prima i concerti sul marciapiede, partendo con fondi zero, ora – da qualche anno la collaborazione e l’ospitalità con l’adiacente Spazio 35 di via Percoto.”

“La parola d’ordine per me è sempre stata diversità: nelle prime edizioni ero una sorta di one-man-show, in pratica suonavo in duetto con un altro musicista praticamente ad ogni concerto… insomma mi sono messo a disposizione a titolo gratuito!” In gioco in prima persona, come si suol dire, poi con l’arrivo di alcuni fondi ecco che arrivano altri bei nomi e Serafini può dare circolarità alle proposte coinvolgendo gruppi con una propria cifra stilistica e non solamente le classiche jam session.

Biblioteca in Jazz @ Spazio 35 diventa così un posto aperto, chi vuole ascolta, chi preferisce socializza nel viale alberato. Si viene ad orario aperitivo, si prende una birra di fronte da Tommy, chi vuole si siede (ben 50 posti), altri chiacchierano amabilmente sottovoce ascoltando la musica che arriva dal contenitore-open space, per una sera jazz club informale e 100×100 street credibility in quella “famigerata” zona della città che tanti evitano e che la borghesia progressista giura di amare spassionatamente ma dove altrettanto forse giammai ci vivrebbe.

“La serata ha una scaletta fissa: Flaviano Bosco introduce il live con racconti trasversali di musica, episodi storici e dinamiche sociali legati al mondo del jazz” incalza il direttore artistico, dipingendo con veloci pennellate le proposte di quest’anno: “Paolo Jus con il suo trio elettrico ad aprire: lui è uno bravo e non il solito del circuito udinese (viene da Belluno): sarà una sorpresa, una cosa diversa con il progetto The Flams accompagnato da altrettanti validi strumentisti!”

Early jazz protagonista l’11 giugno: le zampate al clarinetto di Daniele D’Agaro (lui riesce sempre ad inserire qualcosa di graffiante, cit. SS), il piano di Giulio Scaramella (dove Gershwin è una sorta di pane quotidiano) e – special guest – la batteria di Maurizio Pagnutti, che solo quella varrebbe il prezzo del biglietto. A proposito, tutti i concerti sono ad ingresso ed ascolto gratuito. Dicevamo della cassa dell’Hop Scop Trio: si tratta di uno strumento originale del 1930 prodotto dalla Leedy ad Elkhart nell’Indiana ovvero la più antica fabbrica di strumenti a percussione made in USA, la quale produceva anche tamburi per l’esercito nella Guerra d’Indipendenza. Strumento originale con pelli di vitello dell’epoca (suono clamoroso!) ero lo strumento dei padri del jazz come Tony Sbarbato e George Wettling, ed acquistata dal nostro a Chicago da Badge (una sorta di boutique del vintage) dopo estenuanti trattative.

Lorena Favot e Mauro Costantini, collaborazione ed intesa che prosegue da tanti anni, saranno protagonisti di una serata voce e piano che ha proprio l’intento di offrire un ventaglio di sonorità il più colorato possibile in data 18 giugno. A chiudere un omaggio ad un mito della musica italiana: Nino Rota. Il progetto capitanato dal chitarrista di Azzano X Matteo Sacilotto, che ha vissuto e suonato tanti anni a Barcellona, porta sulla scena le grandi colonne sonore dei film di Fellini ed alcune composizioni classiche” conclude il nostro “e al suo fianco ci saranno Nevio Zaninotto al sax, Jacopo Zanette alla batteria e naturalmente… il sottoscritto!”

Inizio serata ore 18.30, i concerti si svolgeranno anche in caso di maltempo. Di seguito il programma completo.

4 GIUGNO

  • THE FLAMS
  • Mosè Andrich – pianoforte, sintetizzatore
  • Paolo Jus – basso elettrico
  • Francesco Bressan – batteria

11 GIUGNO

  • HOP SCOP TRIO
  • Daniele D’Agaro – clarinetto
  • Giulio Scaramella – pianoforte
  • Maurizio Pagnutti – batteria

18 GIUGNO

  • FAVOT-COSTANTINI DUO
  • Lorena Favot – voce
  • Mauro Costantini – pianoforte

25 GIUGNO

  • NINO ROTA PROJECT
  • Nevio Zaninotto – sassofono
  • Matteo Sacilotto – chitarra
  • Simone Serafini – contrabbasso
  • Jacopo Zanette – batteria

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