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Lunazzi e la SLUNAZ FF1r: una soluzione per unire sostenibilità e stampa 3D

Dalla plastica al filamento 3D: l’invenzione udinese di Lunazzi riduce gli scarti e conquista i visitatori a Roma

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Stampante 3D
Stampante 3D ( © Depositphotos)

L’inventore udinese Stefano Lunazzi ha portato a Roma la sua innovativa SLUNAZ FF1r, una macchina progettata per unire scarti di filamento e bottiglie di plastica, trasformandoli in nuove bobine per la stampa 3D. Questa tecnologia rivoluzionaria, la prima nel suo genere a essere certificata, sta attirando l’attenzione del settore e dei sostenitori della sostenibilità, grazie alla possibilità di ridurre lo spreco di materiali plastici.

Cos’è la SLUNAZ FF1r e come funziona

La SLUNAZ FF1r rappresenta un passo avanti nel riciclo intelligente delle plastiche. Il sistema consente di unire diversi tipi di materiali plastici impostando temperatura e parametri specifici attraverso un’interfaccia touch screen e una scheda madre avanzata. La tecnologia è interamente digitalizzata, garantendo un’unione solida ed esteticamente gradevole tra i filamenti. Grazie a continui aggiornamenti software, resi disponibili tramite una connessione Wi-Fi, la macchina può evolversi e migliorare nel tempo, rispondendo così alle esigenze dei suoi utenti.

Riduzione degli scarti e dei rifiuti ambientali

L’invenzione di Lunazzi risponde a una delle problematiche ambientali più urgenti: l’aumento esponenziale dei rifiuti plastici. La produzione mondiale di plastica ha contribuito a generare, solo nel 2019, oltre 850 milioni di tonnellate di emissioni di gas serra. Anche le bottiglie di PET e gli scarti della stampa 3D, spesso destinati al cestino, sono fonti significative di questo problema. La SLUNAZ FF1r rappresenta quindi una soluzione concreta, testata e già venduta in tutto il mondo, per ridurre questi scarti, permettendo di riciclare materiali altrimenti inutilizzati e limitare l’impatto ambientale della plastica.

Successo a Roma e interesse dei visitatori internazionali

Lo stand di Stefano Lunazzi a Roma ha riscosso un successo travolgente. La SLUNAZ FF1r ha attirato maker, influencer e youtuber giunti da ogni parte del mondo, incuriositi da questa nuova frontiera del riciclo. La capacità della macchina di connettere materiali diversi e creare nuove bobine di filamento per la stampa 3D ha affascinato sia gli esperti che i semplici appassionati del settore. Il sistema innovativo di Lunazzi rappresenta una risorsa per tutti coloro che desiderano utilizzare la stampa 3D in modo sostenibile e senza sprechi.

Come nasce l’idea: dalle esigenze di un inventore

Dietro questa invenzione c’è un percorso di ricerca e sperimentazione, nato da un bisogno personale dello stesso Lunazzi. Anni fa, quando iniziò a utilizzare la stampa 3D per realizzare carillon, Lunazzi si accorse che gli scarti di filamento erano destinati alla spazzatura. All’epoca, il modo più comune per unire i filamenti era tramite l’uso di candele o accendini, una soluzione rudimentale e poco pratica. Da questa esigenza di evitare sprechi, Lunazzi ha iniziato a sviluppare un sistema che potesse riutilizzare gli scarti di filamento e trasformarli in una risorsa.

Una tecnologia friulana che guarda al futuro

La SLUNAZ FF1r rappresenta un esempio di come innovazione e sostenibilità possano andare di pari passo. Con la possibilità di riciclare materiali che altrimenti finirebbero in discarica, la tecnologia di Lunazzi mostra un modello di sviluppo orientato alla riduzione dei rifiuti e alla valorizzazione delle risorse. L’inventore udinese, grazie al suo spirito creativo e alla sua dedizione, ha saputo trasformare un’idea in un prodotto concreto e rivoluzionario, portando in alto il nome del Friuli-Venezia Giulia nel panorama dell’innovazione sostenibile.

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