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Blackout Wind: smascherati i ladri di unità radio, le indagini

Scoperti e denunciati quattro tecnici che tra il 2022 e il 2023 hanno sabotato le reti Wind rubando apparecchiature in mezza Italia

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Antenne radio - Furto unità radio antenne
Antenne radio (Pexels)

Quante volte vi è capitato di fissare la rotellina di caricamento che gira a vuoto o di non riuscire a fare una chiamata perché il cellulare “non prende”? Spesso si incolpa il gestore telefonico, ma in questo caso il problema era ben più grave: le antenne erano state sabotate. Una banda di tecnici specializzati avrebbe infatti rubato le unità radio direttamente dai trasmettitori, causando interruzioni di rete su larga scala.

Furti mirati tra Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia-Romagna

Le indagini, coordinate dalla Procura di Treviso, hanno svelato un piano ben orchestrato. Tra luglio 2022 e gennaio 2023, le comunicazioni sono andate in tilt in diverse province del Nord Italia, tra cui Treviso, Vicenza, Verona, Trento, Ravenna, Pordenone e Gorizia. I responsabili? Quattro tecnici specializzati, dipendenti di una società di Monselice, che avrebbero finto di effettuare operazioni di manutenzione per rubare le unità radio dalle antenne.

Chi sono i quattro tecnici accusati

Dopo mesi di indagini, i sospettati sono stati individuati e ora rischiano il rinvio a giudizio per furto con violenza sulle cose destinate ai servizi di telecomunicazione. Si tratta di:

  • M.C., 57enne di Terni
  • A.F., 47enne di Villafranca (Verona)
  • C.T., 49enne di origine romena
  • A.C.N., 28enne di origine romena Tutti sono difesi dall’avvocato Luigi Torrisi.

Il modus operandi della banda

Secondo le ricostruzioni, i quattro agivano sempre in coppia. Indossando divise e atteggiandosi da tecnici esperti, riuscivano a fingere interventi di manutenzione sulle antenne. Una volta saliti, tagliavano i cavi di connessione e rimuovevano le unità radio, portandone via sempre tre per volta. Il bottino veniva poi rivenduto sul mercato nero.

Dove hanno colpito i ladri di antenne

Il primo colpo è stato messo a segno il 27 luglio 2022 a Cornuda, in provincia di Treviso. Visto il successo dell’operazione, la banda ha replicato il furto in diverse località, tra cui:

  • Veneto: Bolzano Vicentino, Dueville, Oderzo, Soave, Montecchio Maggiore, Castelfranco Veneto, Lazise, Bussolengo, Vittorio Veneto, Mirano, Spinea
  • Friuli Venezia Giulia: Fontanafredda, Aviano, Budoia, Porcia, Pordenone, Villesse, Staranzano
  • Trentino-Alto Adige: Nave San Rocco
  • Emilia-Romagna: Bagnocavallo

In totale, sono stati individuati oltre 30 siti colpiti.

Sei mesi di disservizi per gli utenti Wind

Per centinaia di utenti Wind, questi furti hanno significato mesi di disagi e blackout improvvisi. In molti hanno segnalato interruzioni di rete senza apparente motivo, senza sapere che dietro c’era una vera e propria rete di sabotatori. Alla fine, le autorità sono riuscite a smascherarli proprio grazie agli interventi falsificati, che hanno permesso di risalire ai responsabili.

Ora la parola passa alla giustizia

Con la conclusione delle indagini, la Procura di Treviso si prepara a richiedere il rinvio a giudizio per i quattro tecnici. Se riconosciuti colpevoli, potrebbero affrontare pesanti conseguenze penali per il danno arrecato a migliaia di cittadini e all’intero sistema di telecomunicazioni.

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