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Pordenone, bodycam e telecamere per fermare le aggressioni in ospedale

Nuove misure di sicurezza per proteggere il personale sanitario: bodycam e telecamere in ospedale per contrastare le aggressioni

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Ospedale - aggressioni in ospedale
Ospedale ( © Depositphotos)

Le aggressioni al personale medico e infermieristico continuano a essere un problema serio. Secondo l’Osservatorio nazionale, sono 629 gli operatori sanitari vittime di violenza nel settore pubblico, con infermieri (365) e OSS (113) tra le categorie più colpite. Il 60% del personale aggredito in Friuli-Venezia Giulia è composto da donne. La maggior parte delle violenze sono di tipo verbale (420 casi), ma non mancano le aggressioni fisiche (141). Gli attacchi provengono soprattutto da pazienti e utenti (343 casi), seguiti da parenti e caregiver (128).

Bodycam per proteggere il personale

Per rispondere a questa emergenza, l’azienda sanitaria ha deciso di introdurre le bodycam per gli operatori socio-sanitari. Il direttore Giuseppe Tonutti, intervenuto durante una tavola rotonda organizzata da Cisl Fvg e Fp Cisl, ha spiegato che questi dispositivi permetteranno di documentare situazioni critiche e scoraggiare comportamenti aggressivi.

“La bodycam non sarà sempre attiva”, ha chiarito Tonutti, “ma potrà essere accesa in qualsiasi momento in caso di tensioni o minacce”. Questi strumenti vengono già utilizzati in altri contesti ad alto rischio, come i cantieri edili, per garantire la sicurezza degli ispettori.

Più telecamere nei reparti ospedalieri

L’installazione di telecamere di videosorveglianza nei punti strategici dell’ospedale di Pordenone è un altro intervento chiave per la sicurezza. Attualmente, alcuni dispositivi sono presenti nelle sale d’attesa del pronto soccorso, ma secondo Tonutti non è sufficiente. I dati mostrano che le aggressioni avvengono più frequentemente nei reparti di degenza (135 casi) e negli ambulatori (64 casi) piuttosto che nei pronto soccorsi (71).

“La gente deve sapere di essere ripresa”, ha dichiarato Tonutti, assicurando comunque che la privacy dei pazienti sarà garantita: se non si verificano incidenti, i filmati saranno cancellati definitivamente.

Guardie mediche più tutelate

Un’altra categoria particolarmente esposta è quella dei medici di guardia, spesso soli durante il turno di lavoro. La proposta è di razionalizzare il servizio, concentrandolo in alcuni Comuni, così da avere sempre almeno due operatori attivi e dotati di strumenti di sicurezza.

La Cisl: “Misure ancora insufficienti”

Per il sindacato Cisl Fvg, le nuove misure sono un passo avanti, ma non bastano. “Le aggressioni sono sempre più frequenti e rappresentano un grave rischio per la salute degli operatori sanitari”, ha affermato Renata Della Ricca, segretaria della Cisl Fvg. “Servono investimenti strutturali, più personale e una cultura della sicurezza condivisa.”

Il sindacato chiede anche più formazione per la gestione delle situazioni critiche e campagne di sensibilizzazione per educare la cittadinanza e ridurre le tensioni tra operatori sanitari e pazienti.

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