Cronaca & AttualitàRegione FVG
Scudo legale per i volontari della Protezione Civile in FVG, sì unanime del Consiglio regionale
Il Consiglio FVG approva una norma che copre le spese legali di sindaci e volontari della Protezione Civile, dopo il caso Preone. Previsti rafforzamento assicurativo, formazione su DPI e proposta di modifica al D.lgs. 81/2008

Il Consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia ha votato all’unanimità una mozione che tutela sindaci e volontari della Protezione Civile, garantendo la copertura delle spese legali in caso di procedimenti penali legati alle attività di soccorso. L’assessore regionale con delega alla Protezione Civile Riccardo Riccardi ha parlato di «atto di giustizia e responsabilità» capace di proteggere chi, gratuitamente, si mette al servizio della comunità.
Il dramma di Preone all’origine del provvedimento
La misura nasce dopo il rinvio a giudizio del sindaco di Preone e del coordinatore dei volontari per la morte del volontario Giuseppe De Paoli, travolto da un tronco il 29 luglio 2023 durante un intervento post-maltempo in Val d’Arzino. Il caso ha scosso l’opinione pubblica regionale, evidenziando l’urgenza di un quadro normativo che non lasci soli i primi cittadini e i volontari di fronte al rischio giudiziario.
Oltre allo scudo legale, la mozione prevede un rafforzamento delle polizze assicurative per tutti i volontari, così da estendere la tutela economica a infortuni, danni a terzi e responsabilità civile. «Non ci stiamo sottraendo alle responsabilità – precisa Riccardi – ma vogliamo riformare e rafforzare l’intero sistema di Protezione Civile regionale».
Verso la modifica del D.lgs. 81/2008
Un altro tassello fondamentale è lo stralcio della parte II del D.lgs. 81/2008 (Testo unico sulla sicurezza sul lavoro) per adeguare gli obblighi attualmente previsti per i lavoratori anche ai volontari, con gli opportuni correttivi. La proposta – messa a punto dall’Avvocatura regionale in collaborazione con la Direzione centrale Protezione Civile – è ora sul tavolo del Dipartimento nazionale: in caso di parere favorevole passerà alla Conferenza delle Regioni, ai Presidenti di Regione e quindi alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, previo via libera dei Ministeri del Lavoro e della Salute.
Formazione, addestramento e DPI
La riforma introduce un modulo obbligatorio di formazione, addestramento e informazione sull’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale (DPI). L’obiettivo è duplice: prevenire gli infortuni e assicurare che ogni volontario operi in sicurezza, riducendo al minimo il rischio di incidenti simili a quello di Preone.
Impatto sui piccoli Comuni montani
Nei territori montani del Friuli-Venezia Giulia, dove i volontari sono spesso il primo baluardo contro frane, alluvioni e incendi, la norma è accolta con favore: «Senza tutelare i sindaci – avverte la comunità carnica – i piccoli Comuni rischiano di restare scoperti nei momenti di emergenza».
Se il percorso istituzionale procederà senza intoppi, la modifica normativa potrebbe vedere la luce entro la fine del 2025, portando il Friuli-Venezia Giulia a fare scuola a livello nazionale in tema di sicurezza e tutela legale del volontariato di Protezione Civile.
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