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Cronaca & AttualitàRegione FVG

Il Cammino di S. Antonio: 250 km di fede, natura e sviluppo tra Gemona e Padova

Il Cammino di S. Antonio collega Gemona del Friuli a Padova con 11 tappe e 250 km percorribili a piedi e in bici: un progetto di turismo lento che valorizza storia, natura ed economia locale, già premiato da un +15 % di presenze

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Viandanti in cammino
Viandanti in cammino (© Depositphotos)

Gemona del Friuli e Padova non sono mai state così vicine: con oltre 250 km di percorso suddivisi in 11 tappe, il nuovo Cammino di S. Antonio unisce due luoghi simbolo del culto antoniano, proponendosi come il primo cammino devozionale in Italia interamente fruibile a piedi e in bicicletta. Un itinerario che attraversa la storia e favorisce la collaborazione tra Friuli-Venezia Giulia e Veneto.

Da Gemona al cuore del culto antoniano

Il cammino parte dal Santuario di Sant’Antonio di Gemona del Friuli, il più antico al mondo dedicato al Santo, e raggiunge la celebre Basilica di Padova. Ottocento anni di storia vengono così riscoperti attraverso borghi medioevali, pievi, corsi d’acqua e paesaggi collinari, offrendo ai pellegrini un viaggio spirituale e culturale unico.

I partecipanti alla conferenza stampa di presentazione del cammino di S. Antonio avvenuta a Udine nella sede della Regione

I partecipanti alla conferenza stampa di presentazione del cammino di S. Antonio avvenuta a Udine nella sede della Regione

11 tappe di turismo lento e sostenibile

Le tappe – 5 in Friuli-Venezia Giulia e 6 in Veneto – permettono di vivere l’esperienza in modalità slow, valorizzando ospitalità diffusa, prodotti tipici ed eccellenze locali. Il tracciato è entrato nel Catalogo dei Cammini Religiosi Italiani del Ministero del Turismo e nel registro Cammini FVG, confermando l’attenzione istituzionale verso un modello di turismo sostenibile e a basso impatto ambientale.

+15 % di presenze in un anno

I numeri parlano chiaro: nel 2024 le credenziali rilasciate ai pellegrini lungo i sette cammini riconosciuti in Friuli-Venezia Giulia – tra cui la nuova rotta antoniana – sono aumentate del 15 % rispetto al 2023. Un trend che, secondo l’assessore regionale Sergio Emidio Bini, conferma come i cammini religiosi siano un volano di sviluppo locale, capace di creare indotto per strutture ricettive, ristorazione e servizi outdoor.

L'assessore regionale Sergio Emidio Bini durante l'incontro di illustrazione del cammino di S. Antonio

L’assessore regionale Sergio Emidio Bini durante l’incontro di illustrazione del cammino di S. Antonio

La Rete dei cammini FVG: sinergia e promozione

Dal 2016 la Regione ha istituito la Rete dei cammini del Friuli-Venezia Giulia, oggi composta da sette percorsi: oltre al Cammino di S. Antonio, figurano la Romea Strata, il Cammino delle 44 chiesette votive, il Cammino Celeste, il Cammino delle Pievi, il Cammino di San Cristoforo e la Via Flavia. Grazie a un tavolo tecnico attivo dal 2022, i gestori coordinano azioni di promozione e comunicazione, beneficiando di contributi dedicati.

Gemona del Friuli capofila di un progetto esemplare

Il Comune di Gemona del Friuli, guidato dal sindaco Roberto Revelant, ha svolto il ruolo di capofila, lavorando in sinergia con la Regione e numerose istituzioni – tra cui l’Università di Udine e la Comunità francescana – per creare un percorso accessibile, segnalato e digitalizzato. Un modello replicabile che dimostra come la co-progettazione tra enti pubblici e privati possa generare opportunità concrete.

Fede, natura e futuro

Il Cammino di S. Antonio non è solo un viaggio spirituale, ma un’infrastruttura culturale che rigenera i territori, favorisce la mobilità dolce e promuove la biodiversità. Con l’ingresso nella rete nazionale dei cammini e il riconoscimento ministeriale, il progetto si candida a diventare un case-study internazionale di turismo lento capace di coniugare tradizione, innovazione e sviluppo sostenibile.

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