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Trieste, posata la prima pietra del Polo dell’Idrogeno Verde
Posata a Trieste la prima pietra del Polo dell’Idrogeno Verde: investimento da 20 milioni, produzione annua di 370 tonnellate entro il 2026 e ruolo chiave per la transizione energetica del Friuli-Venezia Giulia

È stata posata a Trieste la prima pietra del Polo dell’Idrogeno Verde, un progetto strategico che trasformerà un’ex area industriale in un centro d’avanguardia per la produzione di energia pulita. L’iniziativa, sostenuta dalla Regione Friuli-Venezia Giulia, prevede un investimento complessivo di oltre 20 milioni di euro.
Un impianto innovativo e sostenibile
Il cuore del progetto sarà un impianto di elettrolisi da 5 MW, alimentato da un parco fotovoltaico da 4,8 MW. Una volta a regime, entro il 2026, l’infrastruttura sarà in grado di produrre circa 370 tonnellate annue di idrogeno rinnovabile, contribuendo alla decarbonizzazione dei trasporti e dell’industria locale.
Sinergia tra pubblico e privato
Durante la cerimonia, l’assessore regionale alle Attività produttive Sergio Emidio Bini ha sottolineato come il rispetto del cronoprogramma, imposto dalle tempistiche del PNRR, sia stato possibile grazie a una virtuosa collaborazione tra enti pubblici e partner privati. All’iniziativa partecipano infatti Regione, AcegasApsAmga, HestAmbiente, Università di Trieste, Trieste Trasporti, Adriafer, Coselag, Autorità di Sistema Portuale e Comune di Trieste.
Economia circolare e rigenerazione urbana
Il nuovo polo non si limiterà a produrre idrogeno verde, ma sarà un modello integrato di economia circolare e rigenerazione urbana, coprendo l’intera catena del valore: dalla produzione allo stoccaggio fino alla distribuzione. L’opera è inserita nella Nord Adriatic Hydrogen Valley, che coinvolge Italia, Slovenia e Croazia, rafforzando il ruolo dell’Alto Adriatico come hub europeo per l’innovazione energetica.
Verso nuovi progetti bandiera
Guardando al futuro, la Regione lancerà entro ottobre un bando da 15 milioni di euro per finanziare altri progetti bandiera legati alla produzione di idrogeno rinnovabile in aree dismesse. Già nel 2024, un’analisi esplorativa aveva raccolto 13 manifestazioni di interesse da parte di imprese del territorio.
La strategia regionale per la decarbonizzazione
“L’Amministrazione regionale – ha ricordato Bini – è da tempo impegnata nella riduzione delle emissioni e nello sviluppo delle energie rinnovabili, un obiettivo ribadito anche con l’Agenda FVG Manifattura 2030”. Alla cerimonia era presente anche il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, che ha sottolineato l’importanza del progetto per lo sviluppo sostenibile del territorio.
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