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Udine, polpette avvelenate in via Monte Nero: scatta l’allarme e partono le indagini della polizia locale

Polpette avvelenate trovate a Udine: indagini, sequestri e rischio carcere per chi ha tentato di uccidere gli animali

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Polizia Locale ( © Depositphotos)

UDINE – La polizia locale di Udine ha avviato un’indagine dopo il ritrovamento di polpette avvelenate in via Monte Nero, lasciate con l’evidente intento di uccidere animali. La segnalazione è arrivata da una cittadina che ha notato alcuni bocconi sospetti, ricoperti da una sostanza lumachicida, potenzialmente letale per cani, gatti e fauna selvatica.

Gli agenti, intervenuti immediatamente, hanno esteso i controlli alle zone limitrofe rinvenendo altri due bocconi nel giardino di un’abitazione della stessa via. Tutti i campioni sono stati sequestrati e inviati al laboratorio tossicologico dell’Istituto zooprofilattico delle Venezie per le analisi. Contestualmente, è stato informato il servizio veterinario di Asufc.

Toffano: “Comportamenti vili e pericolosi”

L’assessora alla Polizia locale e al benessere animale, Rosi Toffano, ha condannato con fermezza l’accaduto: «Si tratta di comportamenti vili, già verificatisi in passato e sui quali siamo sempre intervenuti tempestivamente per proteggere i nostri amici animali. Questi episodi non appartengono al vivere civile e riflettono atteggiamenti violenti».

Toffano ha poi ringraziato i cittadini per la collaborazione: «Le segnalazioni sono fondamentali per garantire la sicurezza nei quartieri sotto tutti gli aspetti».

Inchiesta affidata alla sezione ambientale

Il caso è ora nelle mani della sezione ambientale della polizia locale, che considera particolarmente promettente la pista delle videocamere di sorveglianza presenti nella zona dei ritrovamenti. Le immagini potrebbero infatti aiutare a individuare chi ha abbandonato i bocconi avvelenati.

Il Comune invita la popolazione a segnalare qualsiasi ritrovamento sospetto, ricordando che i responsabili – una volta identificati – verranno denunciati. La legge prevede per questi reati da sei mesi a tre anni di carcere.

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