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Voglia di ridere, con Agatha Christie

Il Teatrone accoglie calorosamente una versione più comica che thriller del grande classico della Regina del Giallo

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foto: Manuela Giusto

Londra, New Ambassadors Theatre, 25 novembre 1952. Va in scena la prima di The mousetrap. Udine, Teatrone, 25 gennaio 2019. Va in scena Trappola per topi. La regina del giallo, Agatha Christie, siede incontrastata sul trono da quasi settant’anni. Ed ininterrottamente. Le regine d’Inghilterra sono fatte così! Un caso unico nella storia e nella storia del teatro, si apre il sipario su la pièce più replicata di sempre!

Si diceva, un successo clamoroso che sorprese l’autrice stessa, che interrogata sul medesimo usava spiegare che il segreto (se mai ce ne fosse stato uno) era da addebitarsi al mix tra suspense e divertimento, leggerezza e crudeltà, commedia e tragedia. Sin dalle prime battute si intuisce che il  prodotto della Compagnia Attori & Tecnici per la regia di Stefano Messina, andrà a puntare sulla risata immediata, piaciona, sanguigna. Costumi ricercati ed una scenografia decisamente azzeccata stridono così con il sapore da sitcom domenicale con poco pathos, niente thrilling, e colpi di scena… uno. Da annotarsi su taccuino.

Per il resto, i clichè che nei decenni successivi sono stati scopiazzati da tutto e tutti si palesano vorticosamente nelle due ore di scena: l’inquietante filastrocca musicata per bambini (citofonare Argento Dario), un parterre dove nessuno si può elevare ad innocente, le astruse congetture, le deduzioni analitiche, il movente machiavellico e via dicendo. All’appello non manca nulla. O quasi.

Grande assente – la caratterizzazione dei personaggi, fiore all’occhiello della cifra stilistica di AC, che non emerge. Anzi. Il taglio nazionalpopolare parrebbe infatti ascrivere, all’osservatore capitato per caso al Giovanni da Udine, la scrittrice del Devon al repertorio quasi esclusivamente comico. Macchiette fantozziane, investigatori che ricordano un vecchio film con Pozzetto nella parte di colui che fa le domande, reiterati interventi con tormentoni da Drive-In, siparietti da Bagaglino: quella comicità cinica, sulfurea e spietata, vanto supremo di Mrs Agatha, è un lontano abbaglio che rigurgita soltanto in qualche breve apparizione di personaggi che moriranno l’istante dopo.

La scelta di una comicità infantile (nel termine più nobile del termine, s’intende) fa storcere il naso ai fans della mamma di Poirot ma rallegra indubbiamente lo spirito degli abbonati di lungo corso. Per i primi vien da chiedersi se la vittima della serata non sia stata la Christie stessa, per i secondi un animo spensierato e di indubbio effetto sarà il mood del ritorno a casa. E poi non serve nemmeno guardare dietro l’armadio se c’è qualche losca figura che trama contro di noi, sta sera… c’era da ridere!

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