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Cronaca & Attualità

Troppi litigi in casa: chiede alla Polizia di tornare in carcere

Nottata di San Valentino movimentata per gli operatori della Questura

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UDINE – Nella nottata di venerdì 14 febbraio il personale delle Volanti della Questura di Udine ha tratto in arresto in flagranza del reato di resistenza a pubblico ufficiale un 23enne udinese.

Gli agenti erano intervenuti poco prima di mezzanotte in un’abitazione della zona sud della città, a seguito di una richiesta giunta alla Sala operativa per accese discussioni in corso tra due fratelli lì conviventi. Mentre gli agenti identificavano, dopo averli separati, tutti i presenti e accertavano quanto successo, uno dei ragazzi tentava di scagliarsi contro l’altro: bloccato nonostante la decisa resistenza veemente, anche mordendo all’avambraccio un agente, il 23enne (già agli arresti domiciliari) è stato arrestato e portato in carcere.

Durante l’intervento uno dei parenti, sempre lì residente, esasperato dalle continue discussioni tra i fratelli, riferiva agli operatori di aver appena gettato in acqua, in un canale prospiciente l’abitazione, un fucile detenuto illegalmente, e di voler quindi esser condotto in carcere. Vista l’acqua corrente e l’ora buia non si rinveniva alcuna arma nel canale, ma anche quest’uomo veniva condotto in Questura per tutti gli accertamenti del caso, rinviandosi le ricerche dell’arma alle ore diurne.
Solo nella tarda mattinata, dopo aver fatto ridurre la portata del canale e il successivo abbassamento del livello dell’acqua, i poliziotti hanno effettivamente rinvenuto un fucile, alterato in quanto gli erano state tagliate le canne oltre a parte del calcio, e un proiettile, e hanno dunque deferito all’Autorità Giudiziaria competente l’uomo per i reati di possesso illegale di arma alterata e ricettazione.

1 Commento

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    claudio varnerin

    16 Febbraio 2020 at 18:51

    se la corrente era talmente impetuosa e che avesse arrecato danni agli argini già corrosi
    e fosse fatta richiesta di accertamenti, sarebbe sicuramente arrivata una pattuglia della protezione civile o i vigili del fuoco constatando che il bisogno di intervenire era degno di essere segnalato all’ufficio tecnico comunale il quale avrebbe proceduto a fare ulteriori accertamenti e avrebbe aperto una procedura di allerta per ulteriori interventi risolutori atti a prevenire esondazioni e quindi danni ma in visone del famigerato basso livello di disponibilità finanziarie ecc ecc, avrebbe rimandato la richiesta di abbassamento della portata del canale alla prossima stagione delle piogge e quindi si sarebbe fatto un idea chiara sul ” come intervenire” in caso di emergenza per limitare i disagi (questi sono i danni veri della burocrazia) ☺️

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