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Economia & Lavoro

Confindustria Udine raccoglie 220 mila euro per l’ospedale di Udine

Fondi che andranno al Dipartimento di anestesia e rianimazione dell’Azienda sanitaria universitaria integrata del capoluogo friulano

Alessandro Cesare

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UDINE – La presidente di Confindustria Udine, Anna Mareschi Danieli, una settimana fa aveva aperto la raccolta fondi, appellandosi alla sensibilità degli imprenditori friulani con una comunicazione inviata a tutte le imprese associate. E la risposta è stata immediata. “Ringrazio tutti quelli che hanno risposto all’appello – commenta la presidente degli Industriali della provincia di Udine – a testimonianza, ancora una volta, della capacità dei friulani, dei nostri imprenditori, delle istituzioni e dei privati cittadini di reagire in modo solidale alle difficoltà. In particolare, mi ha fatto piacere sapere che alcune persone, che nulla hanno a che fare con il mondo dell’impresa, hanno scelto noi e la nostra sottoscrizione, tra le tante, perché hanno fiducia in Confindustria”.

“Il nostro ruolo di imprenditori – continua la presidente – è quello di essere guida, garanzia e tutela per i nostri collaboratori, per le loro famiglie e per la società civile. Essere grati a chi è in prima linea, sul fronte sanitario, per contrastare questa emergenza è un dovere morale. Essere solidali anche in modo concreto è un dovere civico”. “In questa fase di emergenza – afferma Anna Mareschi Danieli – ci rendiamo conto di quanto la nostra tanto bistrattata sanità pubblica sia in realtà una garanzia per la salute di tutti noi. Non è mai troppo tardi e ben venga un’accresciuta consapevolezza sulla necessità di sostenerla. Alla nostra sanità servono, oltre ai presidi necessari per fronteggiare l’emergenza, anche strumenti diagnostici e di ricerca. In questo modo sarà possibile definire più rapidamente un profilo di rischio della popolazione che permetta di sviluppare approcci preventivi sia rispetto all’attuale epidemia, sia nei confronti di altri virus, oltre a sviluppare terapie efficaci nel medio-lungo termine”.

“Per questa ragione – conclude la presidente – ci auguriamo che le risorse pubbliche e le donazioni private che stanno arrivando a sostegno del sistema sanitario, siano utilizzate anche per l’acquisto di macchinari e dispositivi per aumentare la loro capacità di screening e di diagnosi e per consentire, in conformità alle linee-guida sanitarie, una estensione delle campagne di monitoraggio, a partire dagli operatori sanitari, dalle residenze sanitarie, dai lavoratori oggi impegnati nei servizi pubblici e privati indispensabili per poi coprire, quanto più possibile, il resto dei lavoratori e della popolazione”.

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