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Cronaca & Attualità

Via libera all’occupazione del suolo pubblico da parte dei locali in centro città

In centro saranno adottate specifiche limitazioni alla circolazione, anche con l’apposizione di dissuasori fisici, per permettere l’ampliamento delle occupazioni.

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UDINE – La giunta comunale di Udine ha deliberato l’adeguamento dei criteri di occupazione del suolo pubblico a seguito della chiusura di bar e ristoranti a causa dell’epidemia del Covid-19. Nello specifico si è deciso di concedere l’utilizzo di tutte le aree disponibili (anche quelle mercatali non utilizzate, temporaneamente o permanentemente o quelle, in corrispondenza o in prossimità dei “locali” destinate alla sosta veicolare) al fine di destinarle all’occupazione con tavolini, sedie e dehor.
Si è inoltre stabilito di derogare temporaneamente alle limitazioni della superficie occupabile per un massimo, dove ciò sia possibile, del 100% rispetto a quella già autorizzata e di prorogare temporaneamente la parte relativa all’adeguamento delle occupazioni in essere alla data di applicazione del Regolamento Comunale per l’arredo urbano. La giunta ha inoltre deciso che, nel caso in cui l’ampliamento del 100% dovesse essere inadeguato rispetto all’esigenza di poter garantire il distanziamento della clientela, il Comune possa, ove possibile, prevedere un ampliamento superiore.

Nel centro storico cittadino verranno inoltre adottate specifiche limitazioni alla circolazione, anche con l’apposizione di dissuasori fisici, per permettere l’ampliamento delle occupazioni. È stata di conseguenza disposta, in considerazione del fatto che l’ampliamento viene concesso al fine di un adeguamento alle disposizioni relative al distanziamento sociale, la gratuità (per quanto concerne lo spazio aggiuntivo concesso) del canone Osap al fine di mitigare i disagi economici cagionati dall’emergenza epidemiologica.
Gli ampliamenti, la cui validità e gratuità sarà in vigore fino al 31 dicembre 2020, dovranno essere compatibili con la normativa prevista dal codice della strada con le prescrizioni della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia.

“Con questa delibera – ha precisato l’assessore alla sicurezza del Comune di Udine Alessandro Ciani – abbiamo voluto dare un segnale chiaro e concreto a tutti gli operatori di quello che ad oggi risulta essere il comparto più penalizzato dall’epidemia e della sua gestione da parte del Governo centrale. Ovviamente tutto ciò non basta ma è una base di partenza, una parte di ciò che come Amministrazione possiamo e intendiamo fare. Il resto spetta al Governo, a partire dalla definizione chiara delle misure che gli esercenti dovranno adottare fino all’individuazione di meccanismi capaci di salvare un settore dal quale dipende la vita di migliaia di famiglie”.

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