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Aly Keita e Hamid Drake: musiche dal mondo per il mondo

Al castello di Kromberk un concerto memorabile all’interno della rassegna Glasbe Sveta = Musiche dal Mondo

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foto: Jernej Humar

CASTELLO DI KROMBERK, NOVA GORICA – Appuntamento clou per Glasbe Sveta = Musiche dal Mondo, rassegna giunta alla seconda edizione e che rientra nel ciclo transfrontaliero Pretičnice (confluenze) organizzato da Kud Morgan in collaborazione con Controtempo il quale mira, tramite concerti ed eventi, a connettere luoghi, tradizione ed altre peculiarità culturali, posti poco conosciuti, persone e personaggi lungo tutta la valle dell’Isonzo, dalla sorgente al mare, dalla Slovenia all’Italia. <<Fiume come il suono, libero ed impossibile da rinchiudere>>

In una notte uggiosa, surreale ed afosa che pare uscita da un romanzo esotico di Andrè Malraux, una cinquantina di eletti si ritrovano in una splendida sala al secondo piano del castello di Kromberk al cospetto di due musicisti che, definire eccezionali, è riduttivo. Il primo è Aly Keita, balafon, discendente di una famiglia di “Royal Kingdom of West Africa”, l’altro è Hamid Drake, prodigio delle percussioni from Monroe, Louisiana, U.S.A.

<<Quando lo facciamo insieme è una great combination>> introduce l’americano, <<la situazione impone una certa distanza, da una parte noi musicisti dall’altra voi uditori, ma noi cerchiamo questa sera di vivere di un’unica energia, insieme: our council!>>

Una musica solare, lineare, che arriva direttamente da mother earth e che ci insinua ciò che potremmo perderci della vita. O che stiamo già perdendo. Funziona così: parte AK con giri rituali profondo continente nero, poi entra HD – con un talento quasi da producer – che li trasforma in un qualcosa di jazz: il risultato è che quel linguaggio così lontano ed ancestrale diventa familiare, a tratti da club.

Quando si mettono in loop è finita: goodbye spazio-tempo, si parte per un trip to another world. Armonia e poliritmia che viaggiano sul Tropico del Cancro: repentini i cambi di Drake! Scala dalla quinta alla seconda e accelera da una marcia bassa ad una alta senza grattare mai, per costruire un’analogia automobilistica diretta a coloro che hanno qualche anno in più. Un aggettivo: impressionante. Ed ancora accenni a Summertime, divertissement casa Muppet, ed una preghiera dal cuore del mondo. 

Copricapo tramandato da padre in figlio, outfit coloratissimo, grande protagonista, solo: <<ho costruito questo balafon by myself, seguendo le linee della tradizione. Qualcuno negli anni mi ha chiesto se si potesse comprare, se glielo avessi venduto. Mi metto sempre a ridere e rispondo – impossible, it’s me!>> E questo è Aly Keita. 

Mi esaltano anzi, mi commuovono, quei musicisti che pur essendo delle star si mettono al servizio del progetto. Ed ho descritto Hamid Drake. Perché quello che conta è la musica! Chiudono con un pezzo a velocità della luce, incalzante, che non può che intitolarsi Free! Concerto memorabile.

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