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Confartigianato: un quinto delle imprese friulane è a rischio chiusura

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FVG – Nei primi nove mesi del 2020 la crisi sanitaria ha causato un notevole calo di iscrizioni e cessazioni nel registro imprese regionale rispetto allo stesso periodo del 2019, fenomeno rilevato anche tra le file degli artigiani, dove le iscrizioni sono calate da 1.474 nel 2019 a 1.256 nel 2020 (-14,8%) e alle stesse date le cessazioni sono passate da 1.672 a 1.390 (-16,9%). In termini di differenze di stock non si sono riscontrati cedimenti gravi: al 30 settembre 2020, si contano 27.613 imprese artigiane attive, erano 27.845 un anno prima con una perdita di 232 aziende, -0,83%, una percentuale leggermente inferiore alla perdita media dell’ultimo quinquennio (-0,85%). In provincia di Udine tra fine settembre 2019 e 2020 si è passati da 13.778 a 13.573 imprese artigiane, con un calo di 205 unità, pari al -1,49%, un dato peggiore a quello registrato in provincia di Gorizia (-1,17%), Pordenone (-0,56%) e Trieste dove si è registrata addirittura una crescita (+0,96%).

La fotografia emerge dall’ultima elaborazione dell’Ufficio Studi di Confartigianato-Imprese Udine su dati Unioncamere-Infocamere. «I numeri dimostrano che il temuto crollo della base imprenditoriale non c’è stato, ma il peggio deve ancora venire – ha esordito il presidente di Confartigianato Udine e Fvg Graziano Tilatti -. Attendiamo gli effetti più pesanti della pandemia tra fine anno e il primo trimestre 2021, quando rischieranno di chiudere quasi un quinto delle nostre imprese». A dirlo sono ancora le statistiche. Nell’ultima indagine congiunturale promossa dall’associazione, le imprese intervistate hanno infatti indicato la dead line con grande chiarezza: se l’emergenza Covid dovesse protrarsi fino alla metà del 2021 a rischio chiusura sarebbe oltre il 17% delle imprese artigiane, in regione, 4.700 su 27.613. Al momento dell’intervista (luglio-agosto 2020) il 6,2% degli artigiani aveva già deciso di chiudere, un altro 4% potrebbe farlo se l’emergenza, come appare ormai chiaro, non si concluderà entro fine anno e un ulteriore 7% se proseguirà fino alla metà del 2021. La causa madre del momento di difficoltà è naturalmente la pandemia con i suoi effetti sull’economia e la finanza, alla quale si sommano però difficoltà pregresse (tra 2009 e 2020 in FVG si sono perse quasi 3mila imprese artigiane), dal mancato ricambio generazionale, alla scarsa patrimonializzazione, a scarsi investimenti o ancora a un business non più competitivo. Il Covid-19 ha aggravato situazioni già compromesse e ne ha fatte entrare in crisi altre.

Nei primi 9 mesi del 2020, il 35% degli artigiani ha subito un calo del giro d’affari compreso tra il 30% e il 50%, il 24% degli intervistati dichiara un calo di fatturato superiore al 50%. La perdita media è stata pari a -25%. In 6 mesi sono stati bruciati circa 22mila euro per azienda artigiana per un totale di 300 milioni in provincia di Udine, oltre 600 milioni in regione. Nonostante il semestre nero, non emerge il temuto crollo di fiducia da parte degli artigiani friulani, che continuano a credere nella propria impresa con un voto medio di 7,32 (su scala 1-10). I principali problemi denunciati in questa delicata fase sono, in ordine di importanza, la riduzione delle vendite e cancellazione di ordini/commesse (54%), la difficoltà negli adempimenti per via degli uffici della pubblica amministrazione chiusi o con orari ridotti e infine la mancanza di liquidità (38%).

Problemi acuiti in questi ultimi mesi dal ritorno della pandemia e dall’ultimo Dpcm firmato dal premier Conte calato senza distinguo sui territori, anche quelli, come il Fvg, che per numeri di contagi avrebbero avuto diritto a misure meno restrittive. «Al Governo chiediamo di lasciare alle Regioni l’onere di decidere quali misure adottare a seconda della curva epidemica. Ci aspettano mesi difficilissimi – conclude Tilatti – e questa consapevolezza deve spingerci a lavorare con convinzione nella stessa direzione, cercando strategie che ci consentano di continuare a lavorare pur adottando tutte le misure necessarie a contenere la diffusione del virus. L’obiettivo ora è evitare a tutti i costi un nuovo lockdown, il sistema artigiano non se lo può permettere».

Anno Imprese artigiane attive al 31/9 per provincia del FVG
  UDINE GORIZIA PORDENONE TRIESTE FVG
2009 14.978 2.969 8.030 4.579 30.556
2010 14.918 2.922 7.994 4.507 30.341
2011 14.960 2.857 7.980 4.505 30.302
2012 14.741 2.771 7.892 4.526 29.930
2013 14.488 2.738 7.716 4.498 29.440
2014 14.316 2.731 7.541 4.478 29.066
2015 14.213 2.713 7.487 4.448 28.861
2016 14.063 2.652 7.422 4.472 28.609
2017 13.995 2.633 7.357 4.443 28.428
2018 13.930 2.580 7.318 4.372 28.200
2019 13.778 2.395 7.277 4.395 27.845
2020 13.573 2.367 7.236 4.437 27.613
Var. 2020-2019 -205 -28 -41 +42 -232
Var.% 2020-2019 -1,49% -1,17% -0,56% +0,96% -0,83%

Fonte: Ufficio Studi Confartigianato Imprese Udine su dati Unioncamere-Infocamere

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