Eventi & Cultura
Inaugurato a Udine l’archivio dell’esploratore friulano Ardito Desio
Migliaia di documenti e di testimonianze ospitate negli spazi del museo di storia naturale
UDINE – Si è tenuta mercoledì, presso il Museo Friulano di Storia Naturale, l’inaugurazione dell’Archivio Storico “Ardito Desio” dato in comodato d’uso al Comune di Udine dalla figlia dell’esploratore e geologo friulano Maria Emanuela Desio, presente alla cerimonia alla quale sono intervenuti anche il Sindaco Pietro Fontanini, l’Assessore alla cultura Fabrizio Cigolot e Giuseppe Muscio, storico direttore del Museo attualmente in quiescenza e incaricato dal Comune di gestire, fino al 31 luglio 2022, l’archivio sulla base di un incarico di collaborazione a titolo gratuito.
Ardito Desio (1897-2001) ha caratterizzato l’intero Novecento con le sue attività scientifiche ed esplorative: non si tratta solo della nota conquista del K2, ma delle spedizioni in Libia (dove tra l’altro ha trovato il petrolio), delle numerose attività di studio e ricerca in Karakorum e delle esplorazioni compiute in tutto il mondo. Ma fra i cimeli e i documenti conservati, molti sono anche quelli relativi all’Italia e, non secondari, quelli che documentano le sue prime ricerche in Friuli, dove ha studiato l’area della Val Fella ed effettuato continue rilevazioni sui ghiacciai del Canin e del Montasio. Migliaia di immagini, libretti di campagna, onorificenze, filmati, lettere, documenti, cimeli testimoniano la lunga vita scientifica di questo grande geologo.
“Questo archivio – ha commentato il Sindaco Pietro – che custodisce il vastissimo materiale documentale di uno del più grandi alpinisti ed esploratori a livello mondiale, rappresenta per la città di Udine e per il nostro sistema museale un motivo di profondo orgoglio e sono certo sarà in grado di attrarre non solo amanti della montagna e studiosi ma anche tanti turisti e curiosi affascinati dalla straordinaria vita di Ardito Desio, friulano capace di far conoscere la tempra della nostra gente in tutto il mondo. Abbiamo intenzione inoltre di digitalizzare questo patrimonio documentale, che verrà messo a disposizione dei ricercatori attraverso il sito del Museo. Ma il merito di tutto questo va alla signora Maria Emanuela, cui va la gratitudine mia e di tutta la città di Udine”.
“Desidero ringraziare – ha aggiunto l’Assessore Cigolot – due persone senza le quali la realizzazione di questo archivio non sarebbe stata possibile: la figlia di Ardito, Maria Emanuela, che ha deciso di donare il materiale del padre al Comune di Udine e Giuseppe Muscio, storico direttore di questa struttura da poco in pensione ma rimasto gratuitamente a disposizione per gestire, grazie alla sua esperienza, la sezione che andiamo oggi a inaugurare e con la quale il Museo Friulano di Storia Naturale permette di conoscere e di approfondire al vita e le imprese di uno dei friulani più conosciuti a livello internazionale”.
L’esposizione custodisce circa trecento faldoni di documenti, oltre 30mila tra immagini, negativi e filmati, un centinaio di cimeli, duecento libretti di campagna e circa trecento onorificenze.
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