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Cronaca & Attualità

Ritorno alla leva militare: Zanin auspica una soluzione quanto prima

Preoccupa il progressivo e inevitabile invecchiamento dell’età media degli aderenti ai gruppi alpini

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UDINE – Mattinata importante per gli alpini del Friuli. Il consiglio direttivo nazionale dell’Ana ha scelto infatti Udine come sede della sua riunione, un modo per esprimere affetto e riconoscenza ai gruppi della nostra regione, da sempre molto attivi sul territorio, a cominciare dalla sezione udinese capitanata da Dante Soravito de Franceschi.
Alla riunione è intervenuto anche il presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin, che ha portato agli alpini il saluto dell’intera Assemblea legislativa. Il presidente non ha nascosto la sua emozione nel trovarsi in una sede che ben conosce, Palazzo Antonini Belgrado, che fino a qualche anno fa ospitava l’ente Provincia, in seguito soppresso e ora in procinto di riprendere vita attraverso la nuova formula degli Edr, gli Enti di decentramento regionale.

Il presidente ha poi voluto esprimere la gratitudine dell’Assemblea per il grande lavoro di volontariato svolto dalle sezioni dell’Ana a supporto dei sindaci, ricordando la sua esperienza di primo cittadino a Talmassons – quando ebbe rapporti stretti con i gruppi del capoluogo, di Flambro e di Sant’Andrat del Cormor – e citando anche il supporto fornito ai Comuni durante i giorni più critici dell’emergenza sanitaria, con la distribuzione di generi alimentari e di mascherine.
Ma questa imponente opera di volontariato, è stato detto, rischia oggi di venir meno a causa del progressivo e inevitabile invecchiamento dell’età media degli aderenti ai gruppi alpini, causato dalla scelta di cancellare la leva militare obbligatoria. Tanto che ci si potrebbe chiedere: chi sostituirà gli alpini? Dove troveranno i Comuni e gli altri enti locali quell’aiuto che oggi le penne nere forniscono gratuitamente?

Una situazione di crisi incipiente che spinge il presidente a propugnare una soluzione a livello statale, con il ritorno a una forma di servizio per i giovani, pur magari con modalità diverse rispetto alla naja tradizionale. La riflessione è stata condivisa dal presidente nazionale dell’Ana, Sebastiano Favero, che ha annunciato di aver creato un gruppo di lavoro proprio su questo argomento, in vista di un confronto con le istituzioni politiche nazionali.

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