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Centenario del Milite ignoto: Aquileia fulcro delle celebrazioni

La Basilica ha ospitato la messa solenne alla presenza del sindaco di Aquileia e dei primi cittadini del territorio, delle autorità civili e militari, delle associazioni d’Arma,

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FVG – “Aquileia, e con essa tutta la regione, riscoprono la propria storia e la propria identità rivivendo un momento storico esattamente come lo fu cent’anni fa. Oggi viviamo in un mondo migliore di allora: il confine orientale è stato martoriato nel Novecento da sangue, sofferenze, guerre che ci sembrano lontane perché ora le persone contro cui abbiamo combattuto, le genti slave e austriache, sono nostri fratelli, cittadini d’Europa come siamo noi. Su quel sacrificio si fonda la nostra identità democratica e pacifica”. Con queste parole l’assessore regionale al Patrimonio Sebastiano Callari ha portato il saluto della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia all’apertura delle celebrazioni per il centenario della traslazione del Milite Ignoto che si sono svolte ad Aquileia e avranno il loro apice domani con l’arrivo nella città patriarcale del ministro della Difesa.

La Basilica ha ospitato la messa solenne alla presenza del sindaco di Aquileia e dei primi cittadini del territorio, delle autorità civili e militari (presenti il Prefetto e il Questore di Udine), delle associazioni d’Arma, provenienti anche da fuori regione e dalla Dalmazia, e di una scolaresca dell’Istituto comprensivo don Milani. Nel suo intervento istituzionale, che ha preceduto la funzione religiosa, Callari ha voluto rivolgersi direttamente ai ragazzi ricordando loro l’importanza della memoria di un evento che “è parte integrante della storia di questa città e della nostra regione, perché nelle nostre terre abbiamo vissuto le più grandi tragedie”.
“L’Europa e l’Italia di oggi devono dimostrare al mondo che si può vivere nella pace, nel benessere, nella solidarietà: valori che quel Milite Ignoto oggi ricorda a tutti. Non dobbiamo dimenticare mai che quel sangue è stato versato per il bene supremo della libertà, della democrazia e di quella cultura e identità umana di cui noi italiani siamo fra i maggiori rappresentanti” ha detto ancora l’assessore rivolgendo un pensiero anche ai soldati che “oggi sono impegnati per portare la pace e i valori della nostra democrazia nel mondo. Questo per noi è il più grande orgoglio”.

La mattinata si è aperta con l’arrivo della Staffetta Cremisi della Pace, ultima tappa di un percorso iniziato dal Passo del Brennero che si è sviluppato attraverso i luoghi più significativi della Prima Guerra Mondiale. L’iniziativa è stata organizzata dall’Associazione Nazionale Bersaglieri del Trentino Alto Adige che ha scelto il Cimitero degli Eroi di Aquileia come suo punto di arrivo; cimitero dove sono sepolte le salme di dieci degli undici militi senza nome le cui bare cent’anni fa furono disposte davanti all’altare della Basilica. L’undicesima bara fu quella scelta da Maria Bergamas, madre di un soldato morto e disperso in guerra, chiamata a scegliere il feretro del Milite Ignoto che riposa all’Altare della Patria a Roma.
La bandiera tricolore con lo stemma sabaudo che avvolse il feretro del Milite ignoto resterà esposta oggi e domani in basilica per poi partire alla volta di Roma sul treno della memoria che ripercorrerà le oltre cento tappe del percorso svolto un secolo fa, di stazione in stazione, da Cervignano alla Capitale.
Tutte le iniziative sono realizzate dal Ministero della Difesa in collaborazione con la Regione Friuli Venezia Giulia e il Comune di Aquileia.

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