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Cronaca & Attualità

Ricordata la figura di Zamberletti, “padre” della ricostruzione post terremoto

Presentato il volume biografico “La luna sulle ali. La Protezione civile, il ritratto di un’epoca” del giornalista Gianni Spartà.

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GEMONA DEL FRIULI – “Mi ha sempre colpita la risposta affermativa che l’onorevole Zamberletti diede quando gli chiesero
se il modello Friuli fosse replicabile: quando c’è un territorio fertile, una comunità capace di autodeterminarsi, come è stato nella fase della ricostruzione, ogni sfida è possibile. Sono anche io convinta che se la regione fosse chiamata nuovamente a una prova così dura quel modello sarebbe replicabile, forte soprattutto della grande esperienza della Protezione civile”.
Lo ha sottolineato l’assessore regionale alle Finanze Barbara Zilli nel corso della presentazione del volume biografico “La luna sulle ali. La Protezione civile, il ritratto di un’epoca”, omaggio alla vita e alle opere di Giuseppe Zamberletti del giornalista Gianni Spartà.

Nel corso della serata, organizzata dalla Regione Friuli Venezia Giulia in collaborazione con il Comune di Gemona al Teatro sociale di Gemona e moderata dal condirettore del Messaggero Veneto Paolo Mosanghini, l’esempio e l’esperienza del compianto commissario straordinario della ricostruzione è stata indicata come preziosa eredità da cui la comunità friulana può attingere ancora slancio e visione. A dialogare con Mosanghini sono stati l’autore, il sindaco di Gemona Roberto Revelant, il già sindaco di Cavazzo Carnico Franceschino Barazzutti, il docente dell’Ateneo friulano e direttore di Sprint-Lab Sicurezza e protezione intersettoriale del Dipartimento di Ingegneria e architettura Stefano Grimaz, il presidente del Consiglio regionale Piero Mauro Zanin, tutti concordi nel considerare Zamberletti “uomo di grandi sentimenti”, capace della geniale visione che seppe mettere in sinergia istituzioni, cittadini e comunità scientifica.

“Credo che Giuseppe Zamberletti avesse qualche goccia di sangue friulano tanto era in sintonia con il nostro popolo, nessun altro avrebbe infatti dialogato altrettanto bene con la gente del Friuli” ha osservato Zilli, aggiungendo che “quel ‘fasin di bessoi’ che ha caratterizzato tutta l’emergenza e la ricostruzione era nel profondo lo spirito di un popolo che lavorava insieme, un senso di comunità che dobbiamo ritrovare in questo particolare momento di crisi”.
“Siamo convinti – ha evidenziato Zilli – che l’eredità che un grande uomo ha consegnato ai friulani non può rimanere solo un ricordo da commemorare: qui è nata la Protezione civile, l’Università, una serie di relazioni che hanno portato il Friuli nel mondo. Il nostro compito è alimentare una collaborazione stretta a livello istituzionale e fare in modo che tutti gli ingredienti che hanno fatto del modello Friuli un esempio esportabile possano essere elementi qualificanti anche in situazioni di difficoltà come quelle che viviamo oggi”.
Zilli, ricordando Zamberletti lo ha definito “un uomo concreto, dai modi gentili, che aveva sempre il sorriso sulle labbra”.
“Il volto gentile del Friuli, quella capacità che le donne del Friuli avevano di abbellire anche alloggi temporanei, ce lo ricordò una sera come un monito: secondo lui Gemona e i nostri paesi erano così belli che ogni amministratore avrebbe dovuto tenerne conto” ha ricordato Zilli in un personale aneddoto nel corso della presentazione.

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