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“Un’esperienza creativa, prima ancora che una registrazione!”

La quattro giorni di registrazione dei Pericopes all’Artesuono Studio: interviste al veterano della band Emiliano Vernizzi e al mago del suono Stefano Amerio

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I Pericopes con Stefano Amerio all'Artesuono Studio di Cavalicco (©Emiliano Vernizzi)
I Pericopes con Stefano Amerio all'Artesuono Studio di Cavalicco (©Emiliano Vernizzi)

CAVALICCO – L’orecchio del jazz, l’Alan Parson del Friuli, gli Abbey Road Studios d’Italia: in questi anni si sono sprecati complimenti, analogie e paragoni ma il più gettonato rimane senza ombra di dubbio quello de il mago del suono. Stiamo parlando ovviamente di Stefano Amerio e dei suoi Artesuono Recording Studios di Cavalicco, frazione di Tavagnacco a pochi km da Udine.

Per stilare solo parte della lista di nomi che da oltre trent’anni vengono qui ad incidere non basterebbero dieci articoli. Per carpire alcuni dei suoi segreti pertanto abbiamo seguito i Pericopes, band tra le più accreditate del nuovo jazz italiano, che a metà febbraio hanno eseguito una sessione di registrazioni della durata di quattro giorni proprio… dal mago.

“Quattro giorni che sono volati, impegnativi quanto intensi: il risultato della performance è andato ben oltre le nostre aspettative e questo sta a significare che ancora una volta è stata la scelta azzeccata quella di venire a registrare da Amerio, sebbene ci siano diversi studi di registrazione più vicini ai luoghi dove viviamo e lavoriamo” sono le parole del veterano della formazione che fa base in quel di Parma da oltre dieci anni.

Emiliano Vernizzi, sassofonista tra i più ricercati nel panorama jazz italiano, nonché compositore principale del trio, ci confida “c’è un pezzo che avevo scritto più di un anno fa, e sentirlo oggi con gli stessi suoni che avevo immaginato, anzi ancora migliori, con quel piano Fazioli, è stata un’emozione pazzesca: sì, confermo, è davvero un mago del suono” ci scherza – ma fino ad un certo punto Vernizzi – “Stefano e il suo collaboratore Lorenzo capiscono al volo che cosa desideri dalla tua musica, come se ti leggessero nella mente! Un dono di pochissimi addetti ai lavori.”

“Tra i momenti più intensi di queste sessioni è stato quando abbiamo lavorato sull’estemporaneità,” prosegue EV “sull’improvvisazione partendo da zero, una novità della nuova formazione: questo è possibile solo se il suono, o meglio il mood, di quello che stai facendo può essere catturato. Diversamente sarebbe impossibile lasciarsi andare a parti improvvisative: ma al di là delle strumentazioni, e quelle di Artesuono sono di massimo livello, la differenza la fa la mano di chi le usa, come sempre accade.”

“L’esser consapevoli inoltre del fatto che da quelle stanze, da così tanti anni, è uscita così tanta buona musica, è una motivazione ulteriore a far bene. Si respira una bella atmosfera insomma e noi siamo andati da Amerio non perchè “sia figo” andare da lui, cosa che indiscutibilmente lo è, ma per un motivo che chiamerei energetico: quando registri dentro quelle pareti si sente una certa responsabilità e quando parte il tasto rosso ti proietti solamente a far accadere le cose, che naturalmente accadono per il meglio!”

Primo disco con Ruben Bellavia (batteria), nell’organico da quattro anni, idem per Claudio Vignali (piano e tastiere), entrato da circa un anno: “sono fortunato ad essere affiancato da due musicisti fenomenali, macchine da guerra, fuoriclasse richiestissimi nel mercato del jazz, con un’energia musicale pazzesca, una band che è un gruppo di amici e questa cosa si respira anche nella nostra musica” sottolinea sempre Vernizzi.

“La scrittura dei Pericopes si è naturalmente evoluta: ora partendo dal crossover ci si abbandona a lunghe narrazioni di stampo cinematico, abbracciando mondi musicali differenti tra loro con l’aggiunta dell’elettronica: lirismo, melodia e potenza amalgamate in un prodotto davvero unico ed affiatato dove le capacità di ognuno viene messa a servizio del progetto. In sintesi, la fedeltà di ripresa degli strumenti è pazzesca ma registrare da Artesuono è principalmente un’esperienza creativa e soprattutto a noi il Friuli piace, e per questo contiamo di venire ad esibirci dal vivo prossimamente!” il commiato.

“I Pericopes sono sempre scoppiettanti, in questa nuova formazione si sono evoluti” sono le parole proprio di Stefano Amerio, incontrato subito dopo il termine delle registrazioni, che intercala “e registrare con loro è sempre un piacere: una bella timbrica della batteria, subito un’ottima intesa con Ruben con suoni molto bassi e controllati che conferiscono al risultato finale un impatto decisamente coinvolgente; Claudio al Fazioli e al Korg MS20 ha lanciato fraseggi notevoli al fine di accompagnare armonicamente i temi di Emiliano al sax, che come sempre ha utilizzato la pedaliera effetti con squisito gusto. Con questa nuova formazione la band mi sembra abbia trovato un dialogo più melodico senza peraltro abbandonare i ritmi sostenuti e il muro del suono tipicamente griffato Pericopes. Lavorare con questi artisti è sempre un motivo di stimolo per me perchè siamo sulla stessa linea nella cura del più minimo dei dettagli.”

Flashback, ottobre 2022, attenzione all’aneddoto. “Durante le registrazioni del duo Paolo Fresu/Uri Caine, Paolo, in una pausa del lavoro, mi chiese di registrare su delle basi strumentali. Erano basi molto scarne dove c’era una batteria, una linea di basso, un tappeto sonoro fatto da un sintetizzatore ed una linea melodica realizzata con un bel vocione. Nulla di particolare, se non fosse che quelle basi e quel vocione erano di un certo Peter Gabriel.

Massimo riserbo. Stavamo lavorando su alcune tracce del nuovo disco di Gabriel I/O dove Fresu era stato invitato a partecipare come ospite. Quindi con grande emozione di entrambi, registrammo la tromba e il flicorno su varie basi. Poi altra grande emozione inviare i file audio all’indirizzo degli studi Real World! Non si seppe più nulla fino al giorno dell’uscita mondiale del disco dove con grande gioia nei credits di chi ha lavorato c’era scritto un “engineering by Stefano Amerio” e Artesuono Cavalicco (Udine) Italy!

Oltre a questo una settimana dopo l’uscita mi è arrivata una busta contenente il disco ed una cartolina con un magico “Thank you so much” firmato Piter (proprio come scritto) in forma amichevole ed informale!

Appresa la notizia una delegazione del Comune di Tavagnacco capitanata dal sindaco Giovanni Cucci, si è recata in studio per consegnarmi ufficialmente il Sigillo del Comune per i risultati raggiunti con il mio lavoro. Quindi grandi soddisfazioni e riconoscimenti dopo tanti anni di intenso lavoro al servizio dei musicisti e della cultura in Friuli e non solo!” E’ la conclusione di Mr Wizard, non nascondendo una certa comprensibile e meritata soddisfazione.

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