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Cronaca & Attualità

Due maestre indagate per maltrattamenti su minore a Monfalcone

Arresti domiciliari per due maestre accusate di maltrattamenti in una scuola materna a Ronchi dei Legionari: il governatore Fedriga sconcertato di fronte alla gravità delle accuse. Un appello alla tutela dei minori e alla sicurezza nelle istituzioni educative

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Scuola materna
Scuola materna (Immagine di repertorio © Depositphotos)

Due maestre di una scuola materna a Ronchi dei Legionari sono ora al centro di un caso scottante, con l’accusa di maltrattamento di minori. L’ipotesi di reato è così grave che la Procura di Gorizia ha deciso di disporre la misura degli arresti domiciliari, sottolineando la gravità delle indagini che hanno portato a questa decisione.

L’ordinanza, emanata dal Gip di Gorizia, ha trovato esecuzione nella mattinata di oggi, gettando ombre sulla tranquillità della scuola materna coinvolta. La decisione di porre le due maestre agli arresti domiciliari è stata presa alla luce di un’impietosa istruttoria, partita nel dicembre dell’anno scorso a seguito di una segnalazione di ripetuti strattonamenti da parte del personale docente su una bambina con disabilità.

Maltrattamenti quotidiani

Le indagini, incentrate sulla presunta vittima di abusi, hanno permesso di acquisire informazioni “soprattutto di natura tecnica”. Queste informazioni hanno documentato diversi episodi di maltrattamenti agiti quasi quotidianamente nei confronti della minore, spesso perpetrati anche di fronte ad altri bambini.

Accuse gravi, tra spinte, strattoni e violenze psicologiche

L’ordinanza parla di spinte, strattoni, e schiaffi, ma anche di violenze psicologiche che avrebbero provocato grida, urla, rimproveri “spesso conditi da parolacce” e imprecazioni. Il quadro accusatorio è stato giudicato particolarmente serio dal giudice per le indagini preliminari, che ha riconosciuto la sussistenza dell’esigenza cautelare del pericolo di reiterazione dei sospettati maltrattamenti.

Il commento “scioccato” di Massimiliano Fedriga

Il governatore della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha espresso il suo sgomento dinanzi alle accuse di maltrattamento. “Se fossero confermate le accuse di maltrattamenti contestati alle insegnanti, allora ci troveremmo di fronte a un fatto di una gravità inaudita“, ha dichiarato. Fedriga ha sottolineato l’incredulità nel constatare che tali episodi potrebbero verificarsi all’interno di un luogo educativo per eccellenza, come una scuola.

Fedriga ha poi aggiunto: “Ciò che ci lascia senza parole è il fatto che episodi di questo tipo sarebbero accaduti all’interno di una scuola, che è il luogo educativo per antonomasia, dove ogni alunno dovrebbe essere accompagnato nel suo percorso di crescita sia affettivo che relazionale, in quelli che sono senza dubbio gli anni più importanti della vita.” Fedriga ha lanciato un appello alle istituzioni affinché tutelino in modo deciso la crescita dei minori e mettano in atto ogni azione necessaria per evitare il ripetersi di simili situazioni. Ha concluso affermando che i luoghi di formazione devono rimanere il baluardo della sicurezza di una comunità.

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