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Potenziamento dei programmi Rai in friulano: mozione approvata all’unanimità

Garlatti-Costa: «Il futuro del friulano è in pericolo, serve una presenza molto più forte nei mezzi di comunicazione»

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Stefania Garlatti-Costa, consigliera delegata a Identità friulana e plurilinguismo
Stefania Garlatti-Costa, consigliera delegata a Identità friulana e plurilinguismo

UDINE – È stata approvata all’unanimità dal Consiglio comunale di Udine la mozione presentata dal Stefania Garlatti-Costa, consigliera delegata a Identità friulana e plurilinguismo e componente del direttivo del Patto per l’Autonomia, che chiede un potenziamento dell’offerta radiotelevisiva Rai in lingua friulana.

«Sono molto contenta che il Consiglio abbia accolto la mozione trasversalmente, senza assenze ed eccezioni», commenta Garlatti-Costa. «È un segnale positivo per la comunità di lingua friulana della nostra città, la più grande numericamente del Friuli, visto che l’ultima indagine dell’ARLeF, l’Agjenzie regjonâl pe lenghe furlane, ha mostrato che il 40% dei residenti udinesi dichiara di conoscere il friulano. Il friulano, però, è considerato dalle Nazioni Unite “lingua in pericolo” perché la trasmissione tra le generazioni negli ultimi anni è fortemente rallentata. Serve quindi una presenza nella scuola e soprattutto nei mezzi di comunicazione, perché questa tendenza sia invertita. 40 ore annuali di programmi televisivi Rai in friulano non sono assolutamente sufficienti. In Galles, dove grazie ad una rete televisiva dedicata, un sistema scolastico con percorsi interamente in gallese e un bilinguismo diffuso si è riusciti a mettere al sicuro la lingua, non più considerata in pericolo, con un aumento dei parlanti soprattutto nelle zone urbane. Abbiamo per le mani un patrimonio culturale unico, la lingua friulana, e la responsabilità di trasmetterlo alle prossime generazioni. Il voto del Consiglio di ieri dev’essere un punto di partenza», evidenzia Garlatti-Costa nella “Zornade furlane dai dirits” (Giornata friulana dei diritti), che ricorre oggi, nell’anniversario della Joibe Grasse del 1511.

La mozione approvata a Udine, che riprende un analogo documento approvato il 1 febbraio scorso dal Consiglio regionale e quindi fatto proprio dall’ACLiF, l’Assemblea della Comunità linguistica friulana, intende fare sentire la voce della comunità di lingua friulana nelle trattative per il prossimo rinnovo delle convenzioni RAI-Regione Friuli-Venezia Giulia per la programmazione nelle lingue minoritarie.

In particolare, la mozione, firmata da tutti i Gruppi consiliari, chiede l’attivazione di servizi di informazione giornalistica quotidiana, sia radiofonici sia televisivi, in friulano; la creazione di due commissioni paritetiche per lo sloveno ed il friulano, “al fine di monitorare con attenzione la programmazione Rai alla luce delle rispettive convenzioni”; il miglioramento del “segnale” televisivo dei programmi nelle lingue di minoranza.

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