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Economia & Lavoro

Acqua a peso d’oro: Trieste tra le città più care d’Italia

Spese idriche alle stelle: Trieste tra le città più care d’Italia, mentre la dispersione idrica rappresenta una sfida da affrontare in tutta la regione. Le cifre svelano una disparità tariffaria significativa tra i capoluoghi friulani, mentre i dati sulla dispersione pongono interrogativi cruciali sulla gestione delle risorse

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Acqua del rubinetto
Acqua del rubinetto (© Depositphotos)

La recente pubblicazione del XIX Rapporto sul servizio idrico integrato, a cura dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, ha delineato un quadro chiaro delle spese sostenute dalle famiglie italiane per la bolletta idrica nel 2023.

Spese sostenute e confronto nazionale

Cinquecentottantaquattro euro: questo è l’importo medio speso da una famiglia triestina per la bolletta idrica nel 2023, una cifra superiore alla media nazionale di 478 euro. Un confronto che evidenzia una situazione di svantaggio per le famiglie della città giuliana.

Differenze regionali e locali

Le differenze tariffarie all’interno della regione sono notevoli. Mentre Trieste registra un costo di 584 euro, Udine si attesta a 355 euro, Gorizia a 426 euro e Pordenone a 379 euro. Questa disparità implica una significativa variazione nelle spese sostenute dalle famiglie a seconda del capoluogo di provincia in cui risiedono.

Risparmio potenziale e bonus sociale

L’analisi del rapporto suggerisce che una riduzione del consumo idrico potrebbe portare a notevoli risparmi. Una famiglia toscana, ad esempio, potrebbe risparmiare fino a 183 euro all’anno, mentre una famiglia molisana potrebbe beneficiare di un risparmio di 42 euro. Inoltre, le famiglie con un Isee fino a 9.530 euro e che usufruiscono del bonus sociale idrico potrebbero risparmiare in media 104 euro all’anno, il che rappresenta una significativa riduzione delle spese.

Dispersione idrica: una sfida da affrontare

I dati relativi alla dispersione idrica sono altrettanto preoccupanti. In media, nei capoluoghi di provincia, si registra una dispersione del 36,2 per cento, mentre a livello nazionale questo valore raggiunge il 42,2 per cento. In alcune zone, come nel Sud e nelle Isole, la dispersione supera addirittura il 50 per cento dei volumi d’acqua immessi in rete.

Realta locali

In Friuli Venezia Giulia, le differenze nella dispersione idrica tra i vari capoluoghi sono evidenti. Ad esempio, Gorizia presenta una dispersione del 44,6 per cento, mentre Pordenone solo del 14,3 per cento. Trieste si colloca al secondo posto con il 38,9 per cento di dispersione idrica.

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