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Eventi & Cultura

Il giapponese “Takano Tofu” vince la 26a edizione del Far East

Il film “Takano Tofu” di Mihara Mitshuiro vince il 26o Far East Film Festival. Zhang Yimou riceve il Gelso d’Oro alla carriera. Il festival presenta 76 film da 9 Paesi asiatici, con la Corea del Sud protagonista. Oltre alle proiezioni, il FEFF offre eventi collaterali in diverse location di Udine.

Lorenzo Pegoraro

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La consegna del Gelso d'oro per "Takano Tofu"
La consegna del Gelso d'oro per "Takano Tofu"

UDINE – E’ “Takano Tofu”, film commedia del regista giapponese Mihara Mitshuiro, il vincitore del 26o Far East Film Festival. L’annuncio è arrivato a notte inoltrata al termine del nono ed ultimo giorno di proiezioni che ha visto anche la consegna del gelso d’oro alla carriera al regista cinese Zhang Yimou che firmò il film, Leone d’argento a Venezia nel 1991 e candidato agli Oscar nel 1992, “Lanterne rosse”. Secondo classificato “Confetti”, un altro film giapponese, mentre da Hong Kong si è piazzato sul posto d’onore il film “Time still turns the pages”.

Un’altra edizione dai grandi numeri, la 26a ribadiamo, quella del festival cinematografico che ha portato a Udine la proiezione di ben 76 film di 9 Paesi asiatici, con la Corea del Sud nella parte del leone con 11 pellicole. 50 i film in concorso, mentre gli altri 26 hanno riguardato le seguitissime (difficile trovare un biglietto) retrospettive e documentari ospitati ai cinema Visionario e Centrale.

Il FEFF si è espanso in tutto il centro cittadino con i suoi film e, ancora di più, con i suoi eventi collaterali, dai concerti agli show-cooking, dai giochi tradizionali cinesi alle ceramiche. Non solo Giovanni da Udine e Visionario, ma gli eventi hanno trovato ospitalità al Giardino Loris Fortuna (con il FEFF Village) ed in altre 14 locations tra cui la Casa della Contadinanza, la Fondazione Friuli, via Mercatovecchio ed il Palazzo di Toppo Wassermann.

Percussionisti orientali all'interno del Giovanni da Udine

Percussionisti orientali all’interno del Giovanni da Udine

A beneficiarne il popolo del FEFF, formato da persone provenienti dall’Italia come dall’estero, dai più giovani ad ai più attempati (l’età media si aggira sui 40-45 anni). Tra essi gli aficionados del genere che si danno appuntamento ogni anno nel cuore del Friuli e tutti coloro che gravitano intorno al cinema asiatico: registi, attori, produttori, giornalisti. Più gente da fuori che locale per la gioia degli albergatori e ristoratori di Udine che hanno fatto il pienone in questi giorni.

Complice anche il bel tempo, evento raro nei FEFF passati, Udine è stata invasa dai suoi tanti ospiti che hanno impiegato il (poco) tempo libero in passeggiate per le vie centrali, esplorando cortili e piazze, ed in degustazioni enogastronomiche che, come è noto, non scarseggiano a queste latitudini.

Per l’organizzazione di un evento così ricco ed apprezzato va dato ancora una volta merito al gruppo del CEC guidato da Sabina Baraccetti e Thomas Bertacche, e a cascata a tutti coloro che hanno collaborato per la riuscita dell’evento, con menzione speciale ai tanti giovani volontari.

Qualcosa si può sempre ovviamente migliorare, come per esempio nell’allestimento di arredi all’esterno del teatro, quest’anno lasciato in una veste un po’ troppo “minimal” rispetto alle precedenti edizioni o nel rendere più fornito e caratterizzato il servizio bar del teatro, ma sono aspetti secondari di una manifestazione che ha presentato un’offerta ricca e soddisfacente.

L'ingresso del teatro Giovanni da Udine

L’ingresso del teatro Giovanni da Udine

Del resto, che il Festival sia andato bene e che Udine come sua sede sia stata apprezzata non lo dicono solo i numeri, ma anche le parole dei protagonisti, come quelle rilasciate prima del film “Under the light” proprio dal regista cinese Zhang Yimou: “E’ la prima volta che vengo a Udine: è una città bellissima! E’ molto raro trovare 1200 spettatori a teatro per un film, questo è un festival molto importante. Verrò ancora qui perché mi sono emozionato!”.

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